8 anni dopo la storia si è ripetuta: come nella stagione 2007/2008 anche questa volta Abramovich e Mourinho hanno deciso di separarsi consensualmente. Troppo pochi i 15 punti in 16 sedici giornate, troppe le sconfitte (9) e i punti di distacco dalla capolista Leicester (20).
Il tecnico portoghese in attesa di ricevere l’assegnone previsto per la buona uscita ha incassato il saluto di Fabregas su Twitter “Grazie per tutto quello che hai fatto, ti devo molto” e l’affettuoso pensiero dell’ex presidente Massimo Moratti “Al Chelsea era tutto molto strano, mi dispiace per Mourinho“.
L’addio di Mourinho però, tornato libero e appetibile sul mercato, da anche anche il via ad un effetto domino sulle panchine di tutte le principali squadre europee. Epicentro del valzer di allenatori che si scatenerà a giugno e che coinvolgerà certamente anche anche il tecnico portoghese sarà Monaco di Baviera dove ormai l’addio di Guardiola pare più che scontato.
Il tecnico spagnolo, con ogni probabilità, finirà al Manchester City dove avrebbe già un accordo quadriennale da 84 milioni di sterline, ma Abramovich, che per questi sei mesi sta pensando ad un traghettatore, potrebbe rilanciare per portarlo a Stanford Bridge. In Baviera intanto aspettano a braccia aperte Carlo Ancelotti.
Il valzer delle panchine potrebbe essere alimentato e reso ancor più incerto dalle traballanti ma ricchissime panchine di Real Madrid, PSG e Manchester United: A Madrid Rafa Benitez dopo solo sei mesi è già un peso, a Parigi Blanc – forse – lo è sempre stato. A Manchester sponda United, nonostante la politica societaria, Van Gaal appare in evidente difficoltà di gioco e risultati. Sullo sfondo anche Antonio Conte destinato, a quanto pare, a chiudere la sua avventura sulla panchina dell’Italia al termine degli Europei. Proprio la rassegna che si terrà in Francia, a seconda dei risultati, potrebbe liberare ulteriori panchine e allenatori. Siamo ancora a dicembre ma il mercato estivo dei tecnici si preannuncia già infuocato.