Il Camp Nou cambia volto, lo stadio del Barcellona apre al rugby

Pubblicato il 20 Dicembre 2015 alle 07:53 Autore: Stelio Pagnotta

Dopo che la World Cup di Rugby giocatasi a settembre ha evidenziato la crescita esponenziale del rugby a livello internazionale, da Barcellona arrivano ulteriori conferme di quanto ormai questo sport si sia affermato in tutto il mondo.  Dalla prima edizione del 1987 il Mondiale di rugby ha conosciuto una crescita impressionante in termini numerici e le cifre nel corso degli anni si sono ingigantite al punto che la “Rugby World Cup” è oggi il terzo evento sportivo per impatto globale, dietro a Olimpiadi estive e Mondiali di calcio.

Così nel 2016 anche il Camp Nou, aprirà per la prima volta nella sua storia, al rugby: il 24 giugno infatti lo stadio del Barcellona ospiterà la finale della Top 14, la massima competizione di rugby francese, a causa della concomitanza con gli Europei di calcio.

Serviva quindi uno stadio che desse disponibilità con largo anticipo e che potesse rispondere a quei numeri, particolarmente elevati, che il rugby crea: in corsa c’erano stati anche  Twickenham o Wembley a Londra, e lo stadio Olimpico di Roma e “San Siro” di Milano. L’obiettivo di battere il record di spettatori ha però fatto propendere l’asticella per Barcellona.

Il Camp Nou infatti conta 99.354 posti a sedere e già 40 mila sono stati i biglietti in poche settimane. La Federazione Francese proprio in considerazione dello spostamento ha reso disponibili i tagliandi già da dicembre. Molto facile pensare quindi che non si avranno problemi a frantumare il record di spettatori che appartiene a Wembley dove la partita dei gironi dello scorso mondiale tra Nuova Zelanda e Argentina è stata vista da 89.019.

La partita rappresenterà un’occasione per l’intera città con ricadute numeriche ed economiche equiparabili a quelle di una finale di Champions League: Barcellona sarà infatti, con ogni probabilità, invasa da tifosi di rugby provenienti da tutta Europa.

 

L'autore: Stelio Pagnotta

Classe 1988, laureato in giurisprudenza ho frequentato un master in management della comunicazione pubblica. Scrivo per diletto,amo lo sport, concilio queste due passioni collaborando con la sezione sportiva del termometro politico.
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