Violenza negli stadi: la mappa della politica nelle curve italiane
Il 19 dicembre è stato presentato dall’Osservatorio del Viminale il Rapporto sulla Violenza negli stadi per la stagione 2015. Dai dati emerge una situazione piuttosto preoccupante con episodi di violenza che non accennano a diminuire e numeri ancora allarmanti: incidenti e feriti in crescita con numeri negativi sia in serie A (+17,9%) che in serie B (+84,6%) e Lega Pro (+128,5%), accompagnati da una sempre maggiore presenza delle forze dell’ordine negli stadi (213.000 con una crescita del 14,8 % rispetto all’anno scorso).
In calo il numero dei denunciati (-16,9%), in aumento invece gli arrestati (da 160 a 246). Oltre 5.000 i provvedimenti di Daspo emessi soprattutto per fatti avvenuti all’interno degli stati con episodi di violenza che hanno colpito soprattutto le tifoserie di Bari, Roma, Brescia, Juventus, Napoli, Verona, Reggina, Atalanta e Salernitana.
Al centro di episodi di violenza sono finiti spesso gli arbitri. Soprattutto nelle leghe minori, dove è più difficile garantire controlli e sicurezza, il fenomeno assume contorni allarmanti. 600 gli episodi di violenza contro i fischietti lungo tutto lo stivale, con la Sicilia che detiene il primato negativo di 128 casi. Dato su cui riflettere a fondo è che , come riporta l’analisi, “I calciatori incidono con il 69% sul totale delle violenze ed i dirigenti con il 24%. I terzi hanno un’incidenza del 13% sugli episodi violenti”.
La politica nelle curve italiane: vince la destra
Un fenomeno che, dall’analisi compiuta dall’Osservatorio del Viminale, merita grande attenzione è quello relativo alla politicizzazione delle curve. Dall’ultimo censimento delle tifoserie delle serie professionistiche è emerso che in Italia risultano attivi 382 club (a fronte dei 403 censiti nel campionato 2013/2014), composti da circa 39.600 supporter.
Tra essi 151 hanno manifestato un orientamento politico. In particolare, 40 gruppi risultano orientati su posizioni di estrema destra, 21 su posizioni di estrema sinistra , 45 hanno assunto una generica connotazione di destra , 33 genericamente di sinistra per un totale di 17.502 tifosi.
Per quanto attiene alle tifoserie orientate su posizioni politiche estremiste, soltanto una parte degli aderenti svolge una “effettiva militanza politica”, mentre la maggioranza risulta essere
semplicemente “simpatizzante”.
La connotazione estremista agisce soprattutto come “amplificatore” di contrapposizioni già esistenti, innestandosi nelle dinamiche dei rapporti tra gli ultras e fornendo un ulteriore pretesto per la radicalizzazione di rivalità preesistenti.
A ciò deve aggiungersi che non sono pochi i casi di tifoserie politicizzate in cui sono presenti club di opposte ideologie che, di solito, convivono pacificamente evitando di esporre emblemi o di scandire slogan dal contenuto extrasportivo.
Secondo il rapporto dell’Osservatorio inoltre esistono addirittura 12 club ultras (cd. “misti”) nelle cui fila compaiono personaggi di contrapposto orientamento i quali tuttavia mantengono unito il gruppo organizzando, talvolta, iniziative comuni, questo perchè nella maggior parte dei casi la fede calcistica viene anteposta a quella politica e rappresenta un elemento di coesione.