“Abbiamo perso una sola partita, non serve fantasticare su presunte e infondate divisioni uniti nel nostro. I ragazzi fino ad oggi sono stati grandi, siamo ancora primi in classifica. Forza Inter e buon Natale“.
Questo il commento seccato di Roberto Mancini su Twitter dopo la presunta dura lite con Jovetic al termine dell’ultima partita persa a San Siro contro la Lazio. Quando il gioco si fa duro, si sa, i nervi saltano facilmente.
L’Inter è la più grande sorpresa di questo inizio di stagione: campione d’inverno dopo 11 vittorie (di cui 7 per 1-0) 3 pareggi e 3 sconfitte, la squadra di Mancini non ha quasi mai giocato un calcio gradevole ma grazie ad una straordinaria solidità difensiva e cinismo davanti, ha conquistato prepotentemente la vetta della classifica.
La sconfitta casalinga contro la Lazio però ha lasciato scorie evidenti: l’allenatore prova un ampio turn over anche se la sua inter non gioca le coppe europee. Risultato? La sua inter non si rende quasi mai pericolosa anzi subisce il pressing e la qualità di una Lazio in difficoltà e con un allenatore in bilico. Nell’intervallo Mancini sembra una furia, fa una strigliata generale e annuncia a Jovetic che non giocherà il secondo tempo. Poi va nel proprio spogliatoio. Dopo tre minuti torna in quello della squadra e comunica a Jo-Jo – che si stava spogliando per fare la doccia – che invece rimarrà in campo per poi essere sostituito al 13′ del secondo tempo.
Un cambio che Jo-Jo non prende bene e a fine match si sfoga con il tecnico. Tensione alle stelle e toni accesi, con il Mancio che lo invita a pensare a giocare, ma il giocatore che ribatte. Solo l’intervento di Ljajic e Guarin ha smorzato la polemica. Il serbo avrebbe preso Jovetic per allontanarlo e per consigliargli di smetterla, di abbassare i toni, mentre il colombiano si sarebbe schierato a difesa dell’allenatore.
Ma come è possibile che dopo un primato solitario, con la coccarda momentanea di miglior difesa del campionato i nervi possano saltare così facilmente?