Dall’Empoli di Giampaolo al Leicester di Ranieri: le più belle favole del 2015

Pubblicato il 29 Dicembre 2015 alle 14:17 Autore: Roberta Lanzolla

Empoli

Sognare va bene ma non troppo. Con quattro vittorie di fila, l’ultima nell’ anticipo col Bologna, l’Empoli è volato al settimo posto in classifica, a pari merito col Sassuolo che ha una gara in meno. Una situazione che “”confessa il presidente Fabrizio Corsi.

L’Empoli, si conferma una splendida realtà del calcio italiano. Molte squadre importanti ci danno i loro giovani che non trovano spazio perché siamo adatti per farli crescere e preferiremmo a fine anno non rinunciare a loro ma i rapporti fra Juve ed Empoli, fra Milan ed Empoli sono così diversi rispetto agli altri campionati che non possiamo fare diversamente. Anche con le squadre di medio-livello c’è grande differenza: un calciatore azzurro guadagna molto meno della metà di quello che potrebbe guadagnare alla Sampdoria o al Verona.

Ma a Empoli non ci sono rimpianti per Sarri visto che Marco Giampaolo si sta dimostrando ampiamente all’altezza del suo predecessore.

 

Leicester

Il nostro segreto? Tutti i giocatori si aiutano a vicenda e solo in questo modo, con questa intensità, si possono battere squadre forti come il chelsea. La differenza fra noi e gli altri è l’elettricità che scateniamo in campo grazie anche ai nostri tifosi. Vardy? Tempoli sorpreseitolo? Macchè, ancora cinque punti per la salvezza e l’ho detto anche ai miei ragazzi. Il nostro obiettivo sono i 40 punti. Dobbiamo tenere i piedi ben saldi a terra. Se mi dispiace per il chelsea? E’ sempre la mia squadra anche se oggi sono il tecnico del Leicester, ovvio che mi dispiace vederla così in basso”, parola di Claudio Ranieri allenatore di testaccio dato per “bollito” adesso alla guida della sorpresa Leicester.

In sedici partite Ranieri ha spazzato via dubbi e, soprattutto, colleghi blasonati: non a caso, ora tutti si chiedono “Can anyone stop the Tinkerman?” Insomma, Ranieri e il Leicester sembra che non riesca a fermarli proprio nessuno e se il patron thailandese del club è già pronto a staccare l’assegno per il bonus all’allenatore, i tifosi cominciano davvero a sognare, per ora la qualificazione in Europa, ma andando avanti così, chi può dire quello che succederà da qui alla fine della stagione?

A maggior ragione se la premiata ditta Vardy-Mahrez non si muoverà davvero da Leicester (come ha assicurato Ranieri non più tardi di lunedì sera) e, soprattutto, continuerà a segnare a raffica come sta facendo. E proprio per celebrare l’incredibile record di 11 gol in altrettante gare (battendo così il record di Van Nisterooy)

Sassuolo

«L’anno scorso abbiamo fatto un gran campionato, conquistando quasi 50 punti al secondo anno di A. C’è stata una crescita generale con l’intento di dare continuità al progetto tecnico. Il primo obiettivo è quello di raggiungere la salvezza il prima possibile e magari potersi poi divertire. Partiamo con umiltà e con la consapevolezza di aver inserito in organico tanti giovani di ottimo livello” ha dichiarato Di Francesco uno degli allenatori più interessanti ed osservati d’Italia che però ha deciso di rimanere ancora un altra stagione a Sassuolo.

Squinzi, che dopo un inizio positivo vede la sua quadra proiettata nella parte alta della classifica, ha affermato: “L’obiettivo del Sassuolo invece era una salvezza tranquilla, adesso è vincere il campionato. Il Sassuolo è l’unica squadra della serie A ancora imbattuta, da 11 giornate, io sono sicuro che la nostra squadra ha tanti titoli per poter fare bene quest’anno: su 11 giocatori, 7 che sono abituati a giocare insieme da quattro anni. Altro fattore importante sono solo i 3 stranieri fattore che incide parecchio a livello comunicativo in campo. Sassuolo È una specie di Babele calcistica alcuni fattori siano effettivamente a favore del Sassuolo – corrispondono a una strategia che abbiamo deciso a tavolino: italiani e giovani.”

Celta Vigo

La scorsa stagione ha chiuso il suo campionato all’ottavo posto in classifica, qualche buono spunto si era già intravisto, ma questo avvio di campionato ha stupito davvero tutti: dopo 16 giornate quarto posto in classifica e 31 punti all’attivo.

Storia travagliata quella dei Los Celestes, che per diverse stagioni hanno fatto su e giù tra Liga e Segunda Division, tra Champions League e fallimenti sfiorati. Il miglior momento nella storia del Celta risale alle annate che vanno dal 1997 al 2003: nella stagione 1998/99 i celesti ottennero una qualificazione storica alla Coppa UEFA, nell’edizione 1999/2000 si permisero il lusso di battere la Juventus nella gara di ritorno degli ottavi di finale addirittura per 4-0, anni durante i quali si confermarono più volte come la sesta forza del campionato. Nel 2001/02, infatti, si piazzarono al sesto posto e mai lo lasciarono fino al termine della competizione. Era l’EuroCeltadei miracoli, per molti la migliore squadra al mondo in termini di risultati in quel periodo. Nel 2002/2003 arriva addirittura il quarto posto in campionato, oltre alla qualificazione in Champions League. L’anno seguente nella massima competizione continentale la squadra galiziana raggiunse gli ottavi di finale, poi eliminata dall’Arsenal. Oggi, in questa Liga arrivata già alla quinta giornata di campionato, il Celta Vigo sembra esser tornato quell’EuroSquadra ammirata 15 anni fa.

Il Celta è una squadra veloce e pimpante, il 4-3-3 di mister Berizzo non lascia dubbi, i galiziani scendono sempre in campo con la ferma volontà di giocare a viso aperto. Scelta giusta, almeno fino ad oracelta vigo soprese. I Los Celestes fanno della corsa e del dinamismo in mezzo al campo i punti di forza, botte e ripartenze e poi subito a scaricar palla al trio d’attacco, affiatato come pochi altri reparti offensivi in Liga. In avanti i galiziani hanno diverse soluzioni: Iago Aspas, Orellana, Pablo Hernández, senza dimenticare il nuovo arrivato Guidetti, ma soprattutto Nolito. E’ lui la bocca di fuoco ideale per colpire le difese avversarie, l’attaccante principe autore di una grande prestazione e di un gol spettacolare contro il Barcellona: tiro a giro sul secondo palo e palla all’incrocio.Certo, i calciatori, ma l’uomo in più sembra essere il tecnico, quell’Eduardo Berizzo che ha messo pianificazione e tanto amore alle basi di un progetto ambizioso e duraturo.

Angers

Angers si conferma la più grande sorpresa di questa Ligue 1 con 31 punti (ad una sola lunghezza dal Monaco con 8 vittorie, 7 pareggi e solo 4 sconfitte). Seconda Miglior difesa di tutta la Ligue 1 : solo 11 reti subite (secondi solo al PSG). In casa, però, la squadra fatica a gonfiare la rete. Paradossalmente, delle 17 reti segnate, soltanto 3 sono arrivate al Jean Bouin. I bianconeri non hanno mai perso in casa, mentre i monegaschi sono imbattuti in trasferta.

La matricola allenata da Moulin ha stupito tutti e con il suo terzo posto che vuol dire piena zona Champions League, si gode un inaspettato piazza,Neto posto anche se prima della sosta sono arrivate due sconfitte consecutive contro Monaco (1-0) e Rennes (1-0) che hanno leggermente ridimensionato le ambizioni di N’Doye e soci.