La notizia era nell’aria, ma ora è ufficiale: Luciano Spalletti torna a Roma dopo 6 anni per guidare i giallorossi all’interno di una seconda parte di stagione che si preannuncia incandescente. È addio, invece, per Rudi Garcia, che paga un autunno-inverno disastroso, culminato nel pareggio interno con il Milan. Il direttore Walter Sabatini non aveva, inizialmente, intenzione di esonerare Garcia, e ha fatto di tutto per tenerlo almeno fino alla fine della stagione, forse perché aveva già in mano nomi importanti per giugno (Antonio Conte su tutti). Invece, i dissapori con la tifoseria e il malcontento dei vertici societari hanno costretto Sabatini al ribaltone: ecco Spalletti dunque, contratto da 1 anno e mezzo con opzione per il secondo. Si tratta di un ritorno illustre, col tecnico toscano che aveva guidato la Roma tra il 2005 e il 2009, prima di volare in Russia allo Zenit. Roma ricorda il suo calcio spettacolare, avvolgente e dinamico, le grandi vittorie e anche qualche sconfitta bruciante, come il celebre 7-1 di Manchester. Il compito di Spalletti è però da subito difficile: riportare alto il morale di una squadra che sembra aver perso il filo, e soprattutto preparare mentalmente la partitissima di febbraio, l’Ottavo di finale di Champions League contro il Real Madrid. Spalletti è stato anche l’artefice di una grande Roma in Europa, e proverà a ripetersi. A 11 anni dal suo esordio, ritroverà, come sempre, Francesco Totti. Forse da lui dovrà ripartire per provare a cambiare le sorti della stagione.