Un sogno chiamato Euro2016, quello realizzato dalle aquile rossonere del Commissario tecnico, italiano, Gianni De Biase. La nazionale albanese con la vittoria per 3 reti a 0 contro l’Armenia, lo scorso 11 ottobre a Yerevan, ha ottenuto la qualificazione per i campionati europei di calcio che si terranno in Francia il prossimo giugno.
È la prima volta nella storia che l’Albania riesce ad ottenere un risultato così importante, soprattutto senza dover passare nemmeno dai play-off.
La maggior parte dei calciatori che compongono la rosa della nazionale albanese giocano in grandi squadre presenti nei più importanti campionati europei. Tanti altri, invece, avendo la doppia cittadinanza ed essendo cresciuti fuori dai confini nazionali, hanno deciso di giocare con le nazionali “adottanti”. Un’altra componente molto importante di giocatori presenti nella rosa della nazionale albanese proviene dal Kosovo. Ben 13 giocatori presenti all’interno delle aquile rossonere sono di origine kosovara.
Gran parte dei giocatori provenienti dalla ex-jugoslavia, attualmente in forza ad altre nazionali, sono scappati via dalle proprie città durante la guerra che ha dilaniato i balcani durante gli anni novanta. Ora vi domanderete cosa ha a che fare tutto questo con il calcio? Ebbene sì, vi è una stretta correlazione tra questi due argomenti apparentemente molto distanti. In particolar modo, se prendiamo in esame due stati come l’Albania, pienamente riconosciuto, e il Kosovo, in fase di riconoscimento. Come abbiamo sottolineato precedentemente, ben 13 giocatori della nazionale albanese sono di origini kosovare. Ecco, quindi, la correlazione.
Cosa accadrebbe se FIFA e UEFA riconoscessero pienamente la nazionale di calcio kosovara e le permettessero di partecipare alle qualificazioni degli europei e dei mondiali di calcio? E quali ripercussioni ci sarebbero per la nazionale albanese e non solo? A questa domanda bisogna rispondere in maniera attenta e dettagliata.
Primo punto. Riconoscimento della nazionale del Kosovo. Dal punto di vista regolamentare per la FIFA è sufficiente che un paese sia riconosciuto dalla comunità internazionale per entrare a farne parte. Per quanro riguarda il UEFA, invece, un paese per entrare a farne parte deve essere riconosciuto dall’Organizzazione delle Nazione Unite (ONU) e dato che il Kosovo non lo è di conseguenza non può entrare a far parte di questo organismo.
Secondo punto. Dal 2009, in Kosovo, si disputa il campionato di calcio per club. Non facendo parte dell’UEFA, ovviamente, nessuna squadra che milita nel campionato kosovaro può partecipare alle competizione europee per i club come Euorpa Leauge o Champions League. Questo rende l’appetibilità del campionato kosovaro prossima allo zero.
Terzo punto. La FIFA ha concesso alla nazionale kosovara di disputare delle amichevoli con altre nazionali e altri club che non fanno parte dei paesi dell’ex-jugoslavia, ma ha vietato la riproduzione dell’inno nazionale e la presenza di bandiere rappresentati lo stato del Kosovo.
Dopo aver precisato alcune questioni molto importanti, possiamo rispondere alle domande che ci eravamo posto precedentemente.
Nel momento in cui il Kosovo venisse pienamente riconosciuto dall’ONU e quindi entrasse a far parte a pieno titolo e con pieni diritti di FIFA e UEFA, si verrebbe a formare una nuova nazionale di calcio che vanta numerosi campioni attualmente in forza ad altre nazionali ma che probabilmente avrebbero tutto il diritto di poter cambiare maglia. Questo potrebbe essere possibile perchè, a differenza dei casi in cui un giocatore con doppia cittadinanza deve scegliere con quale delle due nazionali scendere in campo, in questo caso la nazionale del Kosovo non esisteva precedentemente dando così la possibilità al calciatore di poter cambiare la propria nazionale. Naturalmente da qui nascerebbe una querelle giuridica alla quale solo un esperto può rispondere.
Tra le varie nazionali che vantano giocatori di origine kosovara al proprio interno, quella che subirebbe maggiori ripercussioni sarebbe l’Albania. I due governi e le due federazione sono in ottimi rapporti, vista anche l’amichevole che si è disputata tra Albania e Kosovo (2-2), il 13 novembre2015 a Pristina, per festeggiare la qualificazione albanese ad Euro2016. Un pò di paura tra le file delle aquile rossonere vige sempre perchè perdere 13 tra i migliori giocatori della propria rosa non farebbe piacere a nessuno.
E, intanto, tra i tifosi c’è chi abbozza ad una soluzione alquanto particolare, e cioè la creazione di una nazionale A rappresentata dall’Albania, e una nazionale B, l’eventuale futura nazionale del Kosovo.
La cosa certa è che per il Kosovo il cammino per il riconoscimento è ancora lungo e pieno di ostacoli, Cina e Russia nell’ONU e Serbia nel calcio, dunque come si dice in questi casi “testa bassa e lavorare”.