L’intervista andata in onda ieri di Francesco Totti su Raiuno ha fatto il giro d’Italia. Il capitano giallorosso si è sfogato dichiarando di non essere più parte integrante del progetto Roma e di non ricevere le giuste attenzioni da parte dell’allenatore reo di averlo messo da parte troppo presto.
Alla soglia dei 40 anni dunque Totti si dimostra persona ancora in comprante molto influente nello spogliatoio giallorosso, nonostante le dichiarazioni di qualche settimana fa di Burdisso che lo aveva definito “leader silenzioso“, da non dimenticare le sue pressioni fatte a squadra società quando nel 2008, Spalletti fu costretto a lasciare la panchina. Allora fu il tecnico toscano a bacchettare Totti accusando il capitano di aver tramato alle sue spalle.
Dopo 25 anni di calcio e di onorata carriera, ieri abbiamo assistito al lungo addio di un campione malinconico che stranamente ha avuto un rapporto burrascoso con l’allenatore che forse è meglio di tutti è riuscito a valorizzare le sue caratteristiche: da non dimenticare la vittoria della scarpa d’oro nel 2007 con 27 reti realizzate da autentico “falso nove” nel mitico 4-2-3-1 che ha fatto innamorare gli appassionati di calcio di tutta Italia.
Spalletti è stato inoltre uno degli allenatori più vincenti della storia della Roma vincendo una supercoppa italiana, due coppe Italia e sfiorando inoltre uno scudetto contro l’Inter dei record di Mourinho.
Il tecnico di Certaldo ieri alla conferenza stampa prepartita aveva annunciato il capitano titolare della sfida di stasera contro il Palermo ma questa mattina è ritornato sui suoi passi ho deciso di non convocarlo. Che sia l’inizio di una spaccatura definitiva?