Mix Martials Arts (MMA), meglio conosciute in italiano come le arti marziali miste, a dispetto di quello che si possa pensare sono uno sport praticato fin dall’antichità. È in Grecia, nelle prime olimpiadi, che forti uomini combattevano uno contro l’altro, a mani nude, senza nessun tipo di protezione e senza esclusione di colpi. Solo uccidendo il proprio avversario, il più delle volte, si riusciva a sopravvivere dato che non esistevano regole che ne potevano determinare l’esito in anticipo.
Naturalmente, con il passare dei secoli, la pratica dei combattimenti tra differenti stili di arte marziale ha subito forti evoluzioni. Ciascuno stile voleva dimostrare al mondo intero che era il migliore e il più adatto per difendersi.
I primi combattimenti interstile in Europa e in America apparvero verso la fine dell’800, ma la nascita dell’attuale MMA ha origine in Brasile con gli eventi di Vale Tudo.
Fu proprio grazie alla famiglia Gracie e alle loro “sfide di Gracie” che oggi si deve l’immensa popolarità di questi eventi e di questo stile di combattimento.
Nei primi anni del ’900, i Gracie, sfidavano i migliori rappresentanti delle altre arti marziali per dimostrare al mondo intero la superiorità del loro stile di combattimento, della loro arte, su tutte le altre.
Come il termine stesso, vale tudo, lascia ben intendere, questi incontri/scontri erano molto violenti. Tale efferatezza ha costretto a relegare queste pratiche all’interno delle palestre, principalmente di Rio de Janeiro.
La svolta avvenne intorno alla metà degli anni ’90, quando un membro della famiglia Gracie, Rorion, emigrò negli Stati Uniti e introdusse negli states il vale tudo dando origine nel 1993 alla famosissima UFC (Ultimate Fighting Championship). Il suo successo fu immediato e tale da far emergere siffatta disciplina in tutto il mondo. Man mano che venivano presentanti questi eventi fu molto facile a tutti comprendere come la maggior parte dei vincitori di questi incontri/eventi erano i combattenti esperti nelle arti di combattimento corpo a corpo. Gli esperti di discipline come il Grappling, avevano facilmente la meglio sui loro avversari. La loro forza non era nel tirare forti calci o pugni ma bensì costringere l’avversario al crollo fisico e mentale grazie a delle leve articolari o delle pressioni molto dolorose.
Con gli anni si è verificata una selezione naturale delle arti marziali più adatte per la preparazione ad un incontro di Mix Martials Arts. In questa selezione hanno avuto a meglio la boxe e la thai boxe per il combattimento in piedi e il brazilian jiu jitsu per il combattimento a terra.
Negli ultimi anni la popolarità degli incontri della UFC, divenuti oramai dei veri e propri eventi a cadenza mensile, ha raggiunto livelli impressionanti. Le vendita in pay-per-view di questi match sono paragonabili a quelle dei più importanti incontri di pugilato.
Naturalmente, per ottenere tutto questo, l’UFC, che intanto è passata dalle mani della famiglia Gracie a quelle dei fratelli Fertetti e Zuffa Entertainment, ha dovuto introdurre delle regole, categorie di peso, limiti di tempo degli incontri adottando le riprese in stile pugilistico, protezioni corporali come guantoni, paradenti e conchiglia. Tutte queste novità hanno fatto sì che le Mix Martials Arts diventassero, nuovamente, un sport legale in tutti gli stati americani.
Lo step successivo è stato quello di pubblicizzarli maggiormente e renderli più frequenti e spettacolari possibile. Il risultato? È sotto i vostri occhi. Centinaia di milioni di persone in tutto il mondo seguono e praticano questo sport, per un giro d’affari di diversi miliardi di dollari.
Ma, la cosa più importante che vorrei sottolineare delle MMA è l’ineludibile rispetto che vige tra i contendenti. Sul ring da nemici si contendono il titolo senza avere pietà, ma una volta che l’incontro volge al termine gli abbracci e le gesta di rispetto tra gli sfidanti e i loro rispettivi staff rendono ancora più magnifico uno sport di per se giù spettacolare.