Calcio polemica: L’estate è volta al termine, e con lei il mercato, che ha portato sia soddisfazioni che delusioni. Discorso a parte merita il Milan. Il finale di stagione ha lasciato l’amaro in bocca ai tifosi milanisti, spettatori del fallimento dell’obiettivo Europa League, aggiungendo l’ingiustificato esonero di Sinisa Mihajlovic, rimpiazzato dall’inesperto Brocchi, a sua volta esonerato e sostituito da Montella quest’estate. Un girotondo che dura ormai da ben tre anni e che ha visto avvicendarsi sulla panchina rossonera 6 allenatori.
Difficile esprimere un giudizio sul mercato. I pochi fondi disponibili sono stati spesi male, e le lacune tecniche della rosa non sono state ancora colmate. A centrocampo, come ormai da anni, la situazione è ai limiti della disperazione, eppure nonostante la difficoltà, si continua a comprare sotto il punto di vista della quantità che della qualità. I vari Montolivo, Poli, Bertolacci si sono già mostrati inadeguati, e i nuovi arrivi Sosa e Fernandez non faranno di certo sfracelli. Pasalic, come fu per Van Ginkel, giunge invece in prestito senza diritto di riscatto, come se il Milan fosse la nuova succursale del Chelsea.
In difesa la situazione non è di certo migliore, Vangioni è l’oggetto misterioso, e Gomez ha bisogno di tempo per adattarsi al campionato italiano. In attacco è tornato Suso ed è stato acquistato Lapadula, giocatore che a 26 anni non ha ancora calcato i campi di A. Un mercato praticamente inesistente per una società che vuole tornare in Europa. Se proprio vogliamo trovare le note positive, le possiamo identificare nelle permanenze di Bacca, Romagnoli, De Sciglio e Donnarumma, unici pezzi pregiati della rosa rossonera .
Sperando che questo mercato sia l’ultimo di una lunga serie di bocconi amari rifilati ai tifosi, la fiducia ricade ora sulla cordata cinese, nella speranza che il closing fili liscio e si concluda positivamente l’acquisto della società. Lo spettro di Mr.Bee è ancora vivo nei ricordi, e il fatto che Galliani sia stato lasciato libero di operare un mercato sciagurato, non fa altro che alimentare i dubbi sulla reale esistenza di questi nuovi proprietari. Troppo facile però puntare il dito contro l’ad rossonero, non si puo’ negare che ormai non azzecchi più un colpo dai tempi in cui era affiancato da Braida, ma il principale responsabile del decadimento del Milan non puo’ che essere Silvio Berlusconi. Il disaffezionamento da parte del presidente nei confronti del club è evidente, il vecchio diavolo è ormai considerato un peso, un lusso di cui è meglio liberarsi, un onere senza onore. È stato bello finchè è durato, ora è tempo di prendere strade diverse, con la speranza di tornare ad essere i più temuti d’Europa.