Pasión Rojiblanca: Atletico Madrid – Real Betis. Il viatico del Calderón
Post-partita. Gli uomini di Simeone hanno risposto con vigore dopo il tilt di pochi giorni fa contro il Las Palmas. Il gol nei primi minuti di gioco ha sicuramente facilitato della rojiblanca, che ha potuto amministrare con relativa facilità. Davvero poche le occasioni importanti per il Betis. In ogni caso, Moya vigila attentamente e non commette nessun errore. Per i biancoverdi, ottima la prova di Piccini, stantuffo italiano infermabile che unisce tecnica e fisicità. Il fiorentino ricorda vagamente il campione del mondo del 2006, Gianluca Zambrotta. Per l’ Atletico, Griezmann detta le geometrie e illumina la squadra. Molto bene anche Diego Godin che s’immola contro Piccini, Castro e guida benissimo la linea difensiva, coadiuvato dal talento di Savic. Torres fa tanto movimento ma non punge. Anche con l’entrata di Gameiro, la musica rimane la stessa, e si fa sempre più evidente la necessità di trovare un bomber di razza. E alcuni già mormorano: “Diego Costa, estás ahí?”
Cronaca Atletico Madrid – Real Betis de Sevilla
Primo tempo. Atletico Madrid – Real Betis de Sevilla: 1-0
L’Atlético porta a casa la prima frazione di gioco, con 45 minuti ad alta intensità. ambientazo al Calderón con oltre 50.000 persone a riempire lo stadio. Il Betis – che ha un ruolino di marcia in esterna tutt’altro che invidiabile – prova il colpaccio e comincia con un atteggiamento molto offensivo. L’ Atletico Madrid è ben ordinato in campo e riesce a pungere fin dalla prima occasione: su una bella azione nata da uno splendido velo di Griezmann, Gaitán la butta dentro da pochi passi (dopo il cross di Vrsaljko, deviato dalla difesa). Nico Gaitán la butta dentro al minuto 8′. Strada tutta in salita per il Real Betis che non demorde ma non impensierisce Moya per una buona mezz’ora di gioco. Negli ultimi 10 minuti, grazie anche a un ottimo Pezzini (italiano), il Betis prende campo e mette in difficoltà l’Atlético, che continua ad affidarsi a ripartenze poco efficaci. L’occasione migliore del primo tempo passa tra i piedi di Rubén Castro che, dal limite dell’area, impegna seriamente Moya. Si va all’intervallo con il risultato fisso sull’1-0 per l’ Atletico Madrid.
Secondo tempo Atlético Madrid – Real Betis de Sevilla: 1-0
La seconda frazione di gioco è ad appannaggio dei verdi: il Betis entra con maggiori motivazioni, mentre l’ Atletico Madrid prova a difendere il vantaggio maturato ad inizio primo tempo. Nonostante la maggior pressione degli andalusi, la squadra della Capitale spagnola regge bene l’urto, rischiando ben poco. Simeone mantiene tutti sulla corda e richiama i suoi costantemente. Il Calderón sospinge con forza gli uomini del Cholo, consapevoli dell’importanza della posta in palio: continuare la rincorsa verso le zone alte della classifica, o essere risucchiati dalla bagarre per la zona champions. Per il Betis, l’italiano Piccini (classe ’92) riesce a dare una marcia in più. Dal lato di Filipe Luis, l’ Atletico Madrid soffre molto la fisicità del fiorentino. Un prospetto da tenere in conto anche in ottica nazionale. Lo stesso Piccini si accanisce contro Diego Godín, con il quale duella in una serie di decisi contrasti. (rimediando anche un giallo per una entrataccia sullo stesso centrale dell’Atlético). Per la rojiblanca, Griezmann gioca in maniera impeccabile, addomesticando qualsiasi pallone gli si presenti e smista con sapienza una serie di palloni invitanti ai compagni di squadra. Le due squadre esauriscono tutti i cambi: per l’Atléti, entra Carrasco per Gaitán (63′), Gameiro per Torres (70′) e Giménez per Griezmann (93′). Per i biancoverdi, entrano Joaquin, Leiva e Zozulya – rispettivamente per Brasanac (66′), Carlos (70′) e Alegría (82′) -. Il Betis prova a spingere fino all’ultimo e riserva un sussulto per il finale: in una buona occasione di contropiede, il Betis si procura una buona punizione. Salgono tutti ma Godín spazza via. Per l’arbitro va bene così: l’ Atletico Madrid porta a casa i tre punti e si mantiene ancorato alle big. Domani c’è il big match Sevilla-Real Madrid, con gli uomini di Sampaoli che vorranno vendicare l’eliminazione in Coppa del Re. Un risultato favorevole agli andalusi potrebbe riaprire il discorso anche nella corsa alla Liga. Il precedente c’è, ed è anche molto recente.
Formazioni. Atletico Madrid. Moya tra i pali. Vrsaljko, Savic Godin e Filipe Luis difendono con la linea quattro. Centrocampo di sostanza e qualità con Saúl, Koke e capitan Gabi. Sulle fasce, Gaitán e Griezmann provano a fare da raccordo per il terminale offensivo, el Niño Torres. Riserve: Carrasco, Correa, Juanfran, Giménez e Keidi. Portiere di riserva: Bernabé.
Real Betis de Sevilla. Adán in porta; difesa a cinque con Piccini, Pezzella, Donk, Durmisi e Jonas; centrocampo formato da Darjo, Dani e Jose Carlos; terminali offensivi Alegría e Rubén Castro. Capitan Joaquín in panchina, insieme al portiere di riserva Dani Giménez, Rafa, Alex, Nahuel, Cejudo e Zozulia.
Prepartita. L’ Atletico Madrid deve tornare a correre, dopo l’ultimo passo falso contro il Las Palmas in Copa del Rey. I ragazzi di Simeone, in vantaggio per quasi tutta la seconda frazione di gioco, si sono fatti rimontare dai canarini e, in extremis, hanno rischiato di bruciarsi il passaggio del turno. Mercoledì ci sono i quarti di coppa del Re contro l’Eibar, squadra arcigna contro il quale l’Atletico Madrid ha già avuto grosse difficoltà nella penultima di campionato. Oggi, però, c’è l’ostacolo della seconda squadra di Sevilla: il Real Betis.
La squadra capitanata da Joaquín Sánchez (una felice consocenza del calcio italiano, amato dalla curva Fiesole della Fiorentina) è un osso duro. L’Atletico Madrid dovrà sfoderare una prestazione di livello per rimettersi definitivamente in carreggiata. Nell’ultimo mese, i biancorossi hanno peccato di concentrazione e di aggressività: due elementi chiave per la filosofia di gioco del Cholo Simeone. Si fa sentire la mancanza di un terminale offensivo che riesca a spezzare gli equilibri. Kevin Gameiro corre, si sbatte, ci prova, ma non offre le garanzie dei grandi bomber degli ultimi anni; due su tutti, Radamel Falcao e Diego Costa. Proprio quest’ultimo è in rotta di collisione con il tecnico del Chelsea, Antonio Conte. La finestra del mercato invernale è aperta e non ci sono dubbi che la destinazione favorita per il brasiliano naturalizzato spagnolo sia proprio Madrid, sponda Atlético. I tifosi hanno un bellissimo ricordo di Diego, delle sue rovesciate e del suo micidiale fiuto per il gol. Un ritorno a casa, nell’ultima stagione della Rojiblanca al Calderón, sarebbe più che gradito.