Handanovic, parla il capitano dell’Inter: “Intorno a noi c’è un po’ di euforia”
Lo scorso febbraio ha ricevuto in eredità da Mauro Icardi la fascia di capitano. Per Samir Handanovic questa sarà l’ottava stagione con la maglia dell’Inter. Il portiere sloveno ha parlato dal ritiro svizzero di Lugano sulla nuova stagione dei nerazzurri, guidati da Antonio Conte: “Il tecnico non mi ha stupito, perché chi guarda il calcio sa chi è, come lavora e il suo curriculum. Il nostro percorso di crescita è cominciato già due anni fa con Spalletti, adesso abbiamo ottime basi da cui poter partire. Poi si vedrà“.
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Le parole di Handanovic
Il capitano interista ha parlato anche dell’aria che si respira attorno alla squadra in questi primissimi giorni di preparazione verso la nuova annata: “La differenza rispetto alle scorse stagioni è che sentiamo intorno un po’ di euforia, ma tra di noi non è cambiato tanto. Il ritiro va come deve andare, tanta fatica e tanto sudore. Ma vedo giocatori molto motivati, questa è una cosa si nota“.
Sul ritorno di Oriali, Handanovic risponde così: “Siamo contenti che sia tornato. È uno che guarda tutto, fra squadra e società. È utile per riportare valori che si sono un po’ persi, come la disciplina. Perché i calciatori devono avere anche dei doveri e non pensare che se sei un grande giocatore tutto ti è permesso“.
Quella della fascia di capitano è una responsabilità importante, ma l’estremo difensore è tranquillo: “Fare il capitano dell’Inter è un orgoglio, ma il mio atteggiamento non cambia rispetto a prima. Perché non è capitano chi porta la fascia, ma chi si assume responsabilità anche di dire cose difficili, anche parlando a un amico, quando è giusto. In una squadra ne servono tanti, di capitani“.
Su Icardi e Nainggolan: “La nostra società è stata chiara dal primo giorno. Non c’è bisogno che io aggiunga qualcosa. Si allenano con noi, per il resto se la vedano con la società“.
Per concludere, un’opinione sull’insediamento dei nuovi arrivati: “I nuovi arrivati si sono aggregati benissimo, poi ci conosceremo col tempo. Servono le partite e i momenti di emozioni“.