Dovrà rispondere del reato di abuso d’ufficio il carabiniere che ha scattato e diffuso in rete la foto di Gabriel Natale Hjorth. Il ventunenne, indagato per concorso in omicidio del vice-brigadiere Cerciello Rega, viene ritratto bendato e ammanettato, con ambo le braccia dietro la schiena.
La foto, che ha fatto in men che non si dica il giro dei social e dei principali quotidiani, ha scosso e diviso l’opinione pubblica. Tra favorevoli e oppositori al presunto trattamento subito dal ragazzo durante l’interrogatorio, l’attenzione mediatica è stata spostata sull’indagato.
La foto, scattata di nascosto e senza alcuna autorizzazione, ha favorito i legali del giovane, i quali potranno utilizzare questo elemento durante l’udienza.
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Carabiniere ucciso: la difesa del ragazzo
Gabriel Natale Hjiort e Finnegan Elder Lee sono accusati di concorso in omicidio. Finnegan, 19 anni appena, si difende dal carcere di Regina Coeli, continuando a sostenere di aver agito per legittima difesa perché preso dal panico. Il compagno, Hjorth, sostiene invece che entrambi avevano capito fin da subito che si trattava di due carabinieri.
All’interno dell’inchiesta per la morte del carabiniere Cerciello Rega si inserisce dunque una seconda indagini sulla responsabilità di coloro i quali sono colpevoli di rivelazione di segreto d’ufficio.
Parla il procuratore aggiunto
Michele Prestipino, procuratore aggiunto, si occupa del caso da più di due settimane e non esclude che la persona che ha diffuso la foto in rete sia la stessa che l’ha scattata.
Probabilmente, il carabiniere ha scattato e diffuso la foto dell’indagato durante l’interrogatorio a scopo di denaro. Resta però da chiarire come mai i carabinieri del nucleo investigativo abbiano deciso di bendare il ragazzo, violando deliberatamente i diritti dell’indagato.