Dopo circa una settimana dall’omicidio di Fabrizio Piscitelli, alias Diabolik, la salma dell’uomo resta presso l’ospedale di Tor Vergata. La vedova questa mattina si è recata lì per il riconoscimento, ma la famiglia ha deciso di lasciare lì il corpo.
Rinviati dunque i funerali dell’uomo in segno di protesta dopo che il Tar ha respinto la richiesta di celebrare il rito religioso in forma pubblica.
Omicidio Piscitelli, salma rimane bloccata a Tor Vergata. Le parole della vedova
Le forze dell’ordine si erano recate, questa mattina, nel luogo in cui si sarebbero dovuti celebrare i funerali. Per motivi di ordine pubblico, è stato infatti disposto l’obbligo di celebrare il rito in forma privata.
Rita Corazza, moglie di Fabrizio Piscitelli, ha fatto più volte sentire la propria voce ed è stata lei stessa a dire agli ultras di non presentarsi, questa mattina, al cimitero Flaminio. La famiglia Piscitelli e gli Irriducibili sono in attesa di ulteriori sviluppi.
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Omicidio Piscitelli, salma rimane bloccata a Tor Vergata. Chi era Diabolik
Fabrizio Piscitelli, noto a tutti con il soprannome di Diabolik, non era semplicemente il capo degli Irriducibili. Il capo ultrà della Lazio aveva numerosi legami e rapporti con la criminalità organizzata e una lunga carriera alle spalle.
L’omicidio, avvenuto in pieno giorno all’interno del Parco degli Acquedotti, era sembrato fin da subito agli inquirenti una vera e propria esecuzione. La morte di Piscitelli, freddato con un colpo di pistola alla testa, potrebbe essere legato a questioni di spaccio. Diabolik è stato vittima di una vera e propria trappola, probabilmente architettata da qualcuno di cui il capo ultrà si fidava.
Nel frattempo si fa largo l’ipotesi che la Banda della Magliana possa essere in qualche modo implicata con l’accaduto.