Il russo Daniil Medvedeev vince a sorpresa il Masters 1000 Cincinnati e conquista la quinta posizione del ranking, ottenendo la sua migliore classifica di sempre. Sconfitto David Goffin per 7-6 6-4.
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Masters 1000 Cincinnati: stadio semivuoto per la finale
Il torneo statunitense ha visto, come da tradizione, la presenza di diversi fuoriclasse, tra cui Roger Federer e Novak Djokovic. In finale però ci sono arrivati due outsiders: Daniil Medvedeev, che in semifinale ha eliminato proprio Djokovic, e Goffin, che nel turno precedente ha avuto la meglio su Roberto Bautista Agut.
Il tennista moscovita ha trionfato grazie a una resa dell’89% di punti vinti con la prima di servizio e a una grande profondità e solidità di colpi. Il belga ha provato a resistere alla tempesta tennistica proveniente dall’est, arrivando al tie-break nel primo set, ma i troppi errori lo hanno costretto alla resa contro un avversario che si è dimostrato più forte nei momenti chiave della partita.
Il torneo femminile ha visto la vittoria di Madison Keys, che con 13 aces ha battuto in finale, in 2 set, Svetlana Kuznetsova. La statunitense da oggi torna in top 10.
La cosa che ha colpito però è stata la presenza di molti spalti vuoti per l’atto conclusivo del Masters 1000 Cincinnati: la sensazione è che quando i tre fenomeni che dominano la classifica smetteranno di giocare, mediaticamente il tennis riceverà un brutto colpo. Purtroppo il ricambio generazionale non è ancora pronto: i più accreditati alfieri della Next Gen come Tsitsipas, Alexander Zverev, Auger-Aliassime e Shapovalov non sono ancora all’altezza dei primissimi. E così il palcoscenico ieri sera se lo sono preso due tennisti mediaticamente meno influenti di altri ma dall’ottimo talento e dalla maggiore concretezza.
Tennis: la scalata di Daniil Medvedeev
La stagione di Medvedeev è sensazionale: è entrato per la prima volta in top 5, ha vinto un 1000, ha sconfitto Djokovic per ben 2 volte(l’altra a Montecarlo), ha vinto più di 40 match. In più il russo in questo agosto ha inanellato un filotto di 3 finali consecutive, compresa questa del Masters 1000 Cincinnati, e se, dopo la finale di Barcellona, non avesse avuto un calo durato fino a Wimbledon, ora in classifica sarebbe ancora più in alto.
E pensare che Medvedeev, esponente della Next Gen(ha 23 anni), fino a due anni e mezzo fa non era neanche tra i primi 200. La sua crescita è stata costante e continua, e ora è più in alto nel ranking di tutti i suoi coetanei che sono sbocciati prima di lui.
Il gioco del russo è particolare: nonostante i suoi 198 cm, non è dotato di un servizio portentoso, mentre il suo colpo preferito è il rovescio bimane, con cui non ha paura di fronteggiare sulla diagonale di questo fondamentale i più forti come Djokovic. Nonostante la stazza, non è un tennista che ama il gioco veloce, anzi gli piace scambiare da fondo campo. Da giovane uno dei suoi problemi era la tenuta fisica, la quale, grazie al lavoro sapiente del suo team, è migliorata con gli anni. Da smussare ancora il carattere, spesso fumantino, ma, se Medvedeev lima gli ormai pochi punti deboli, può rimanere al vertice delle classifiche per tanti anni.