Nove anni da professionista, una novantina di vittorie in carriera e un ritiro prematuro. Questa è in breve la carriera di Marcel Kittel. Il corridore tedesco ha deciso ufficialmente di appendere la bici al chiodo a soli 31 anni di età, dopo che lo scorso 9 maggio si era separato consensualmente dal Team Katusha Alpecin.
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La decisione di Kittel
“Ho perso le motivazioni a torturarmi in sella a una bicicletta. C’era solo pressione, pressione e ancora pressione. Lo sport e il mondo in cui ho vissuto sono stati definiti dal dolore. Non c’era tempo per la famiglia, gli amici e poi c’era la fatica perpetua e la routine. Come ciclista, trascorri duecento giorni all’anno sulla strada. Non volevo vedere mio figlio crescere via Skype“.
Queste le poche e chiare parole di congedo dal mondo del ciclismo di Marcel Kittel, che ha spiegato le motivazioni del suo ritiro al giornale tedesco Der Spiegel.
Per lui una grande carriera, corredata da numerosi successi, quattordici dei quali arrivati sulle strade del Tour de France. Numeri impressionanti per uno dei più forti velocisti dell’ultimo decennio e una decisione che però era nell’aria già da diverso tempo. In forza dalla stagione 2018 alla Katusha, Kittel ha parlato così del suo ex team: “Non ho sentito la loro fiducia, da parte loro c’era solo pressione“.
Ora dunque comincia una seconda vita per il gigante teutonico, lontano da quel mondo che si è rivelato per lui troppo pesante e frenetico.
La carriera
Passato professionista nel 2011 con la Skil-Shimano – l’attuale Team Sunweb – Kittel ha vissuto i suoi anni migliori in maglia Quick-Step nel 2016 e 2017. Solo due anni fa al Tour fu capace di vincere cinque tappe, rimanendo però coinvolto in una caduta che lo ha costretto al ritiro anticipato da quell’edizione della Grand Boucle, rinunciando di fatto alla vittoria della classifica a punti che aveva ormai in pugno da tempo.
Nell’ultima esperienza alla Katusha il suo rendimento è andato man mano calando, ma il classe ’88 lo scorso anno riuscì comunque ad imporsi in due tappe della Tirreno-Adriatico, non riuscendo più a ripetersi successivamente e finendo fuori tempo massimo durante l’11a tappa del Tour pochi mesi dopo.
Quest’anno per lui l’ultimo successo personale, il Trofeo Palma a Maiorca lo scorso febbraio, l’ultima delle sue ottantanove vittorie totali. Inoltre, nel 2005 e 2006 si laureò campione del mondo a cronometro nella categoria juniores.