Cosa ci insegna il voto di Parma
[ad]E non solo perché secondo alcuni il Nazareno sta andando troppo a traino nei confronti di candidati che non appartengono alla casa democratica ma a Sel, Idv o movimenti civici di sinistra (del resto se si è in coalizione è nel novero delle cose possibili non avere tutti i candidati del proprio partito), ma perché nel Pd e nel centrosinistra tutto si deve capire che di fronte ad una sfiducia così forte da parte dei cittadini molto spesso, se dilagano poi fenomeni come quelli di Grillo e di Pizzarotti, profili politici come quelli di Vincenzo Bernazzoli, presidente della provincia, non appaiono come la soluzione ai mali di una città che comunque deve le sue stesse disgrazie ad una giunta di destra. La candidatura del vice sindaco di Vignali ha portato il PdL sotto il 5% in città e senza propri rappresentanti in consiglio comunale. Ma questa situazione ha rappresentato plasticamente come una certa ordinarietà dei dirigenti locali “classici” non è considerata la soluzione ad un’amministrazione pubblica che necessità di un cambio veramente radicale. E in certi casi sembra quasi che la buona amministrazione, che i molti Bernazzoli in giro per l’Italia hanno garantito a quelle terre, molto spesso non è del tutto sufficiente ad una città di fronte ad uno shock così enorme. E si tende a desiderare ancora qualcosa in più.
Non solo il pane, ma anche le rose. E soprattutto il sogno.