Incendio Avellino 13 settembre 2019: fabbrica di plastica in fiamme. I danni

Pubblicato il 13 Settembre 2019 alle 18:36 Autore: Maria Alfonsina Iemmino Pellegrino
Incendio Avellino 13 settembre 2019: fabbrica di plastica in fiamme. I danni

Un violento incendio è divampato nella giornata di oggi all’interno della fabbrica Ics, industria produttrice di batterie per autoveicoli. L’alto contenuto di plastica e prodotti infiammabili ha reso difficile il lavoro dei vigili del fuoco.

La densa nube che si è propagata a causa dell’incendio avvenuto all’interno del nucleo industriale di Avellino, ha diffuso nell’aria sostanze altamente nocive. Preoccupante, in modo particolare, la diffusione di acido solforico, piombo e altri metalli.

Stefano Delle Chiaie è morto: biografia e chi era l’esponente neofascista

Incendio Avellino 13 settembre 2019: fabbrica di plastica in fiamme. Le zone interessate

In un comunicato stampa da parte della prefettura si legge che i comuni interessati dall’incidente sono, in modo particolare, Avellino, Solofra, Atripalda, Montoro, Monteforte Irpino e le altre zone limitrofe. I comuni elencati all’interno del comunicato dovranno adottare precise misure di sicurezza, come ad esempio tenere chiusi gli infissi ed evitare inutili spostamenti, sia a piedi che in auto.

La Ics, industrie composizioni stampati, è un’azienda italo-francese che produce rivestimenti in plastica per batterie, la vera e propria causa dello sprigionamento di acido solforico. Quest’ultimo, mescolato all’anidride carbonica dell’incendio, ha reso irrespirabile l’aria nelle zone colpite.

Incendio Avellino 13 settembre 2019: fabbrica di plastica in fiamme. Acido solforico, cos’è e cosa causa

L’ossiacido dello zolfo, meglio conosciuto come acido solforico, è un acido forte impiegato nella produzione di fertilizzanti e nella raffinazione del petrolio ed è contenuto all’interno delle batterie. In casi come questo è importante ribadire la pericolosità di tale acido. Oltre ad essere altamente corrosivo, causa lievi o gravi irritazioni alle vie respiratorie, agli occhi e alle mucose. A rischio, inoltre, anche vegetazione e colture.

In caso di incendi, è necessario dunque utilizzare apposite mascherine sterili per evitare di respirare acido e anidride solforica.

Maria Iemmino Pellegrino

L'autore: Maria Alfonsina Iemmino Pellegrino

Giovane dottoressa in Scienze della Comunicazione presso l'Università Degli Studi di Salerno. Lavoro come redattrice per Termometropolitico.it dal 2017. In redazione ho trovato terreno fertile per coltivare il mio immenso amore per la scrittura. Parole chiave: informare, trasmettere, creare.
Tutti gli articoli di Maria Alfonsina Iemmino Pellegrino →