Roglic, dal salto con gli sci alla maglia rossa di Madrid
Aveva ventidue anni Primoz Roglic quando ha deciso di appendere gli sci al chiodo per provare ad intraprendere la carriera ciclistica. Lo sloveno, che oggi sul podio finale di Madrid indosserà la meritata maglia rossa di vincitore, ha scoperto tardi i pedali. Nel 2013 l’inizio della carriera professionistica con l’Adria Mobil, prima di passare due anni più tardi nella Jumbo Visma, il suo attuale team.
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Il momento di Primoz Roglic
Scalatore dal buono spunto anche in volata e abilissimo a crono, il classe ’89 anno dopo anno ha scalato le gerarchie, arrivando a trent’anni a vincere il suo primo grande giro. Ci era andato vicino qualche mese fa, in un Giro d’Italia nel quale alla fine ha pagato al di sopra di tutto una squadra che non lo ha supportato a dovere.
Però, in queste tre settimane in terra spagnola, proprio i compagni si sono dimostrati all’altezza del ruolo, nonostante la defezione importante di Kruijswijk che lo ha costretto al ritiro durante la prima settimana. Ma la Jumbo si è stretta attorno al suo leader, che li ha ripagati a dovere nella splendida crono di Pau nella quale ha indossato e mai più levato il simbolo del primato.
Non ha mai dato segno di cedimento, nonostante una stagione piena di impegni che lo ha visto trionfare all’UAE Tour, alla Tirreno-Adriatico e al Giro di Romandia. Poi il comunque ottimo podio del Giro, prima dell’exploit iberico.
Schivo di carattere, Roglic è sicuramente uno dei corridori top di questo 2019 ciclistico. Ha indubbiamente meritato questo successo, dimostrando anche molta intelligenza nei momenti chiave della corsa. È particolare come un ragazzo che fino a meno di dieci anni fa si cimentava in uno sport completamente diverso, in così poco tempo si sia saputo adattare e trasformare.
La Slovenia si coccola lui e il terzo classificato Tadej Pogacar, classe ’98 e autore di una Vuelta pazzesca. In mezzo a loro un signorino di trentanove anni che indossa, ancora almeno per due settimane, la maglia iridata di campione del mondo, Alejandro Valverde.
Per concludere, ritornando a Roglic, dall’anno prossimo dovrà convivere in squadra anche con un certo Tom Dumoulin, nuovo acquisto del team olandese. Questo è il segnale definitivo della netta crescita della Jumbo in questi ultimi anni, per far si che gioie come quelle di stasera non siano soltanto di passaggio.