Calcherà l’asfalto anche delle strade italiane? È quello che si chiedono in tanti, tra appassionati e sportivi veri e propri, vedendo il debutto della GPR 250 in Cina. Le somiglianze, con le opportune distinzioni, con la RSV4 1100 ci sono. La casa di Noale, in collaborazione con il colosso cinese Zongshen ha realizzato questo modello sportivo che scalda il cuore a livello di design. Farà breccia anche per le sue caratteristiche tecniche? Scopriamo i dettagli.
Aprilia GPR 250: tanto design ma poca sostanza
Tanto design, un look accattivante, numerosi anche i richiami ai modelli più intriganti della casa italiana ma in quanto a sostanza, forse, si poteva fare di più. Parliamo di una moto da 25 cavalli e 150 kg di peso. C’è un indizio però che farebbe pensare che la moto è destinata solo al mercato cinese. Un monocilindrico 250, con la normativa che impone motori euro 5, non sarebbe accettabile, dato che, con questa configurazione, in Cina, viene considerato un euro 3. C’è da aggiungere poi che, la collaborazione con Zongshen farebbe pensare a qualcosa di specifico proprio per il mercato cinese. Un sogno infranto ma forse nemmeno più di tanto date le specifiche tecniche. Sul prezzo non ci sono molte informazioni ma si pensa che possa sfondare quota 8.000€. In casa Aprilia però bolle in pentola qualcos’altro. Ecco cosa.
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Aprilia GPR 250: l’alternativa per il mercato italiano è la RS 660
Cosa si fa se non dovesse arrivare la GPR 250 sul mercato italiano? Beh, ci si può affidare alla tanto attesa RS 660, la quale sarà probabilmente presentata all’EICMA 2019. Tanta è l’attesa per questa moto che sfrutta una piattaforma in continuo sviluppo e che è stata presentata già l’anno scorso a grandi linee attraverso il prototipo di EICMA 2018.
Francesco Somma