Dopo l’assegnazione del Nobel per la Medicina di cui vi abbiamo parlato in questo nostro recente articolo ecco a chi va l’ambito riconoscimento nel campo della Fisica.
Premio Nobel Fisica 2019, nomi dei premiati e l’annuncio via Twitter
I premiati sono James Peebles e Michel Mayor con Didier Queloz.
Al cosmologo James Peebles ed ai planetologi Michel Mayor e Didier Queloz è andato il premio Nobel per la Fisica 2019 per le loro scoperte relative alla radiazione cosmologica di fondo e ai primi pianeti esterni al Sistema Solare. Il merito è di aver dato luogo a scoperte che hanno cambiato la nostra immagine dell’universo.
Scoperte
Prima di dare altri dettagli sui motivi del Nobel vediamo qualche informazione biografica sui premiati. Peebles è nato in Canada 84 anni fa: ha sia la cittadinanza americana che canadese. Da decenni studia l’infanzia del nostro universo attraverso la radiazione cosmica di fondo (cosiddetto Big Bang). “Il mio consiglio – ha detto Peebles – ai giovani che oggi si avvicinano alla scienza è questo: fatelo per amore, fatelo perché siete affascinati dalla scienza”.
Mentre l’altra metà del Premio Nobel Fisica 2019 è andato ai due svizzeri Mayor (52 anni) e Queloz (77 anni) che insegnano a Ginevra. Loro sono gli autori della scoperta del primo esopianeta in orbita attorno a una stella simile al Sole, che si chiama 51 Pegasi. Una prima, parziale, risposta alla domanda ricorrente su altre forme di vita nell’Universo. Questo accadeva, come riferisce Repubblica, nel 1995. E da allora – quando per prima volta veniva individuato un pianeta in orbita attorno a una stella al di fuori del nostro sistema solare – “oltre 4mila esopianeti sono stati osservati nella Via Lattea con un’incredibile varietà di dimensioni, forme e tipi di orbite”.
L’accademia dei Nobel ha spiegato la motivazione e la valenza del riconoscimento: “Le loro scoperte hanno cambiato per sempre le nostre concezioni del mondo”. Infine ecco il commento dei premiati: “Quella è stata la scoperta più entusiasmante della nostra carriera ed è straordinario che ora venga riconosciuta con un Nobel. Nessuno all’epoca sapeva se gli esopianeti esistessero davvero o no. Erano stati cercati per molti anni, ma sempre invano”.