Torneremo ancora di Franco Battiato: testo canzone e significato

Torneremo ancora di Franco Battiato: testo canzone e significato

Un inedito e 14 tra i brani più rappresentativi della carriera di Franco Battiato sono stati registrati 2 anni fa in occasione di alcuni concerti con la Royal Philarmonic Orchestra. L’inedito si chiama Torneremo Ancora e la diffusione avverrà venerdì 18 ottobre 2019 da Sony Music Legacy. L’album sarà disponibile su Cd e in versione doppio Lp e potrà essere acquistato in tutti i negozi e piattaforme digitali (ma il pre-ordine è già disponibile). La Royal Philarmonic Orchestra è diretta da Carlo Guaitoli e ha affiancato Battiato nell’esecuzione di alcuni brani live con l’obiettivo di trasformare questo lavoro in un progetto discografico, che per l’appunto diventerà realtà venerdì 18 ottobre.

Torneremo ancora e altri 14 brani: ecco il nuovo album di Franco Battiato

Il nuovo album di Franco Battiato, che porta il titolo del suo inedito, è composta dai seguenti brani:

Torneremo ancora: il testo della canzone

L’inedito Torneremo ancora è l’ultima esperienza musicale di Franco Battiato, che ha registrato la voce per questa canzone 2 anni fa e che attualmente è vessato da problematiche condizioni di salute (su cui c’è la più assoluta riservatezza) che gli hanno impedito di presenziare alla presentazione ufficiale dell’album. Di seguito il testo della canzone:

Un suono discende da molto lontano,

assenza di tempo e di spazio,

nulla si crea, tutto si trasforma,

la luce sta nell’essere luminoso,

irraggia il cosmo intero.

Cittadini del mondo cercano una terra senza confine,

la vita non finisce e come il sonno,

la nascita è come il risveglio,

finché non saremo liberi,

torneremo ancora,

ancora,

e ancora..

Lo sai,

che il sogno è realtà,

e un mondo inviolato

ci aspetta da sempre.

I migranti di Ganden,

in corpi di luce,

su pianeti invisibili.

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Il significato della canzone

Il richiamo più limpido è quello ai migranti, ai viaggiatori in cerca di una terra senza confine, ai ricercatori e inseguitori di libertà, che continueranno a migrare finché non la troveranno, perché la loro terra, l’unica terra vivibile da tutti in pace e serenità, si chiama proprio libertà. Battiato l’ha definita una nuova testimonianza del suo lavoro “sulla conoscenza insondabile del mistero del paesaggio”, mentre il fidato collaboratore Juri Camisasca ha parlato che l’ispirazione è arrivata dalla “trasmigrazione delle anime verso la purificazione, il loro percorso al termine della vita terrena verso cieli nuovi e terre nuove”. E dopo aver tentato di sondare in tutta la sua carriera artistica il mistero della vita nelle sue forme e sensazioni, è come se Battiato volesse immergerci nel mistero più grande, quello che c’è dopo la vita, la possibilità di esplorare nuove terre, stavolta senza più confini. E poi c’è l’orchestra, come sottofondo che musica le parole quasi narrate, che sigilla il tutto in qualcosa di primordiale, approda alla nascita, che è il nuovo risveglio.