Questa sera, su Rai 1, andrà in onda la quarta puntata di Ulisse il piacere della scoperta, programma di divulgazione culturale condotto da Alberto Angela. Il nuovo appuntamento vedrà come protagonista Il Gattopardo, celebre romanzo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, il quale ispirò l’omonimo film diretto da Luchino Visconti, capolavoro indiscusso della filmografia italiana.
Attraverso il racconto di Tomasi e le scene del film di Visconti, andremo alla scoperta della Sicilia, in particolare di Palermo e di Lampedusa, ovvero di quei luoghi che fecero da cornice all’affascinante racconto.
Panama Papers: trama, cast e anticipazioni del film su Netflix
Ulisse il piacere della scoperta: anticipazioni, la Sicilia del “Gattopardo”
Ospite speciale della quarta puntata di Ulisse sarà Claudia Cardinale. L’attrice, insieme ad Alberto Angela, ci accompagnerà all’interno dello storico palazzo Valguarnera-Gangi, luogo in cui nel lontano 1963 ella girò, al fianco di Bart Lancaster, la scena più celebre del film di Visconti.
Visiteremo dunque la città di Palermo e, in modo particolare, i luoghi in cui Tomasi collocò le principali vicende del romanzo, riprese fedelmente anche dallo stesso regista italiano. Prime fra tutte le Catacombe dei Cappuccini, il feudo di Palma di Montechiaro e, ultimo ma non meno importante, il Monastero di Clausura di S. Caterina d’Alessandria.
Ulisse il piacere della scoperta: romanzo e significato metaforico del titolo dell’opera
Il Gattopardo è il celebre romanzo di Tomasi di Lampedusa, scritto nel 1958 e ambientato nel periodo del Risorgimento in Sicilia. Al pari di Libertà di Giovanni Verga, I Viceré di Federico De Roberto e dei Promessi Sposi di Alessandro Manzoni, l’opera di Tomasi è spesso classificata come Romanzo Storico. L’aria di cambiamento, rivoluzione, la fine della dominazione borbonica e l’Unità d’Italia fanno infatti da sfondo alle intriganti vicende dei protagonisti del racconto.
L’emblematico titolo dell’Opera ha origini ben precise. Il gattopardo, esotico e affascinante animale che viveva sulle coste africane, era raffigurato al centro dello stemma dei Principi di Lampedusa. Il felino simboleggiava infatti la forza e la ricchezza della Famiglia siciliana che deteneva il potere sull’Isola. In seguito all’Unità d’Italia, secondo le parole di Tomasi stesso, i gattopardi e i leoni furono sostituiti dalle iene e dagli sciacalli. Pur governando, questi ultimi non riuscirono mai a raggiungere, però, il valore dei maestosi felini.