Il Genoa ha deciso chi sarà il suo prossimo allenatore: Thiago Motta. In poche ore, il nome dell’italo-brasiliano è passato dall’essere una splendida suggestione ad una inaspettata realtà. Prenderà il posto di Andreazzoli, esonerato in giornata: le firme sono imminenti e, se non dovessero presentarsi ostacoli dell’ultim’ora, a breve sarà tutto ufficiale. Sarebbe un ritorno per Thiago, già giocatore del Genoa nella stagione 2008-2009 dove, segnando la bellezza di 6 gol in 28 partite, conquistò l’attenzione dell’Inter che gli permise di conquistare da protagonista il Triplete.
LEGGI ANCHE: Salisburgo-Napoli: diretta tv e streaming. Le formazioni
Panchina Genoa: per l’innovatore Thiago Motta la prima esperienza da allenatore
Thiago Motta accetta una sfida complicatissima con coraggio e ambizione da vendere: si tratta della prima esperienza da allenatore per l’italo brasiliano che, ritiratosi dal calcio giocato appena una stagione fa, fino a qualche mese fa guidava la compagine under 19 del Paris Saint Germain. Avventura in cui aveva messo in mostra tutte le sue idee innovative, quasi all’avanguardia: una su tutte quella del tanto discusso modulo 2-7-2 (considerava il portiere come giocatore effettivo) con cui la sua squadra provava a scendere in campo.
Thiago Motta si ispira ad Ancelotti: ma come scordarsi di Mourinho…
“Carlo Ancelotti per me è stato il top, conoscenza del calcio impressionante, gestione perfetta dello spogliatoio, preparazione delle partite, psicologia e rapporti umani“. Così parlava appena un anno fa quando si apprestava ad iniziare questo nuovo capitolo della propria vita. Ma come scordarsi di Mourinho, autentico condottiero di una delle imprese più grandiose della storia del calcio italiano, quella del Triplete conquistato con i colori nerazzurri dell’Inter nel 2010.
Andreazzoli e il Genoa: un amore mai sbocciato
Per un allenatore che arriva…uno che se ne va. Andreazzoli-Genoa, un rapporto praticamente mai sbocciato. Il tecnico è riuscito a conquistare appena 4 punti in 8 partite, frutto di 1 vittoria e 2 pareggi. Troppo poco per poter ambire a rimanere su quella panchina, visto anche l’atteggiamento della squadra nelle ultime apparizioni: troppi gol subiti, pochi quelli fatti. Il bel gioco, marchio di fabbrica del tecnico ex Empoli è stato soltanto un miraggio.