Raheem Sterling non è più una sorpresa
Il prossimo dicembre Raheem Sterling spegnerà soltanto 25 candeline, eppure sembra che giochi da sempre. Questo perché è balzato agli onori delle cronache sportive da giovanissimo, avendo esordito a soli 17 anni con la maglia del Liverpool in Premier League. Ma in quel periodo fece parlare più per l’extra campo, seppur sia riuscito pian piano a diventare un pilastro dei reds, che già a partire da quelle annate stavano cominciando ad alzare l’asticella.
Oggi invece, giunto alla quinta stagione con il Manchetser City, possiamo affermare che sia un giocatore con la g maiuscola a tutti gli effetti.
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La crescita esponenziale di Sterling e il supporto di Guardiola
L’inizio di questa stagione è stato fantastico per l’inglese: comprendendo anche la Nazionale, Sterling ha giocato 17 partite, messo a segno 16 reti e fornito 10 assist. Numeri da capogiro, che sul finire di ottobre lo hanno già portato a realizzare una “doppia-doppia” con margini di crescita ancora costanti.
Nella sua esplosione è stato fondamentale l’apporto del suo allenatore Pep Guardiola. Il tecnico catalano infatti ha limato tutti quegli aspetti che frenavano la consacrazione del classe ’94, riuscendo a renderlo al momento forse addirittura il giocatore chiave di tutto il suo Manchester City. Questo per capire tutti i miglioramenti apportati, per una squadra che quest’anno punta con ancora più forza al piatto più prelibato: la Champions League.
E proprio nel match di Champions contro la malcapitata Atalanta, Sterling ha mostrato nuovamente a tutto il mondo il suo enorme talento, riuscendo a mettere a referto addirittura una tripletta che ha consentito ai suoi di strapazzare i bergamaschi. E anche in Nazionale il giocatore anglo-giamaicano sta dimostrando di essere giocatore indispensabile.
A quasi 25 anni si può dunque dire che Sterling abbia raggiunto la maturità calcistica e che, vista appunto l’età, i suoi margini di miglioramento e crescita siano assolutamente ancora ampi. Sono bastati due ottimi allenatore come Guardiola e Southgate per riportare sulla strada giusta un ragazzo che, secondo molti, non avrebbe mai dimostrato il suo vero talento. Tutto è dunque dalla sua parte, ora riuscirà a diventare un campione consacrato?