Condivisione account Netflix addio: cosa cambia per colpa dei furbi
La condivisione account Netflix è una pratica che si sta diffondendo in modo “fasullo”, esulando dal principio chiave su cui si basava questo beneficio, che di fatto consentiva a più utenti dello stesso parentado di condividere il costo mensile del servizio. Ma la cosa è sfuggita di mano e sembra esserci addirittura che rivende le password online, per poter abbattere i costi e diffondere Netflix più ad ampio raggio. La conseguenza? Ovviamente una riduzione delle entrate da parte del colosso, che ora vuole porre un freno alla questione.
Condivisione account Netflix: guerra ai “furbetti”
La guerra alla condivisione diffusa è dunque appena iniziata, secondo quanto riporta Newsweek, che riferisce le parole del Chief Product Officer di Netflix, Greg Peters. La società starebbe infatti lavorando a diverse soluzioni per mettere un freno a questa pratica e cacciare via i “furbetti”, anche se al momento non c’è ancora alcuno strumento concreto e razionale di cui si può esplicitamente parlare. Gli abbonati a Netflix stanno così passando gli accessi non solo ai membri della famiglia, ma anche ad amici e conoscenti.
Cosa dicono i termini e le condizioni di utilizzo di Netflix
Da qui può essere utile il richiamo ai termini e condizioni di utilizzo di Netflix, che stabiliscono quanto segue: “Qualsiasi contenuto visualizzato attraverso il servizio è solo per uso personale e non commerciale e non può essere condiviso con persone al di fuori della propria famiglia”. Ma si sa che i termini e le condizioni di utilizzo di un servizio non le legge mai nessuno e se c’è una possibilità di risparmiare, anche illecita, la si coglie al volo, era solo questione di tempo. “Stiamo continuando a monitorare questo problema”, ha affermato Peters. “Osserviamo la situazione. Cercheremo di trovare dei modi amichevoli per gli utenti”.
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Condivisione utilizzo Netflix: chi lo fa di più
Stando a una ricerca citata da Hwupgrade, gli utenti più “generosi” sono quelli nati tra il 1981 e il 1996, visto che il 35% di questa fascia condivide senza problemi la password per poter fruire insieme ad amici e conoscenti dei servizi in streaming. Più restii quelli nati tra il 1960 e il 1980 (19%) e soprattutto coloro i quali sono nati tra il 1945 e il 1959 (13%).