La Lega Nord sconfitta anche in Veneto

Sette ballottaggi su sette. In altri tempi, neanche tanto lontani, sarebbe stato l’incipit di un racconto trionfalistico per la Lega Nord. Quest’anno no! I motivi sono da ricondurre a fatti nazionali, per lo più questo turno di elezioni amministrative ha risentito della situazione socio-economica, critica da Bergamo ad Agrigento.
Queste elezioni hanno però segnato dei fatti importanti, e tra questi il tonfo della Lega nei suoi feudi tradizionali. In Veneto, dove la Lega Nord si innesta nella società civile, fa comunità, è ancora più forte l’impressione che se ne ha.
[ad]In Veneto si è votato in dodici comuni superiori, due dei quali capoluoghi di provincia, Verona e Belluno.
A Verona, la Lega ha vinto al primo turno, alleata solo da liste civiche. Tosi è stato riconfermato con il 57,32% dei suffragi, non prima però di aver demolito il Pdl – costituendo liste civiche con gli ex-azzurri – e imposto alla Lega stessa le sue condizioni. La lista della Lega ha comunque preso solo il 10,72% dei voti, venendo superata dalla Lista Civica – Per Verona. Nel 2007, la LN aveva il 12,0% e Tosi vinceva con oltre il 60% dei voti.
A Belluno, la LN non si è alleata con nessuno, e con soli 889 voti scompare anche dal Consiglio Comunale. Nel 2007 di voti ne prese quasi 1400, eleggendo tre consiglieri, confermando il dato dell’anno prima.


A Cittadella (PD), invece la Lega vince e conferma il proprio sindaco, ottenendo 1752 preferenze (16%), portando il suo candidato al 56,03% sin dal primo turno. In questa città, la LN si è alleata solo con liste civiche, replicando il modello Tosi, mentre il Pdl non ha presentato liste col proprio simbolo. Rispetto alle elezioni precedenti, la lista della LN perde però circa 300 voti, largamente recuperati dalle liste civiche a sostegno.
A Thiene (VI), la LN – alleata solo con liste civiche – porta il proprio candidato al ballottaggio, perdendolo in favore del Pd. Al primo turno, la lista del Carroccio ottiene il 14,88% dei voti, e la sua candidata si ferma poco sotto il 30%. Al secondo turno, ottiene circa 400 voti in più, ma si ferma al 40%. Alle precedenti elezioni la stessa candidata aveva vinto il ballottaggio con il 50,7% dei voti, contro An e Forza Italia, e la lista LN aveva preso al primo turno oltre mille voti in più rispetto a quest’anno.
Anche a S. Giovanni Lupatoto (VR), il sindaco uscente Zerman si è dovuto arrendere al ballottaggio, anche in questo caso ad un candidato espresso dal Partito Democratico. Cinque anni fa, Zerman era espressione di un centrodestra “storico”, con l’eccezione di Forza Italia (sostituita parzialmente da un civica affine), mentre quest’anno ottiene il sostegno dell’UdC solo al secondo turno, e ovviamente non quello del Pdl. Il dato relativo ai voti della LN deve essere letto alla luce dei voti ottenuti dalle liste civiche, ma fa comunque un certo effetto passare da oltre 1600 a circa 1100 elettori, e da cinque ad un solo consigliere (oltre allo stesso Zerman).

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[ad]Ancor più rumore fanno gli zero eletti a Conegliano, Feltre, Mira, Mirano e Vigonza e l’assenza di una lista del Carroccio a Cerea (VR), cittadina dove nel 2007 la Lega eleggeva 2 consiglieri con oltre il 10% dei voti.
Nella tabella che segue, i risultati relativi alle liste contrassegnate dal simbolo LN, confrontati con quelli del precedente turno elettorale. Per completezza d’informazione, vanno fatte due precisazioni: la presenza di liste civiche può avere l’effetto di distogliere voti dalla lista di partito, ma questa tabella ha il pregio di mostrare quanto potere attrattivo ha allora il simbolo e la dicitura Lega Nord. In secondo luogo, il calo dei consiglieri eletti dalle liste è anche dovuto alle recenti normative che hanno ridotto le dimensioni dei consigli comunali, ma tale norma penalizza maggiormente le minoranze, ed oggi, la Lega è minoranza in tante cittadine venete.