La nuova contestatissima riforma dell’UCI ha portato la formazione Professional italo-giapponese Nippo Vini Fantini a chiudere ufficialmente i battenti dopo cinque anni di onorata attività. La notizia è stata resa ufficiale lo scorso luglio, quando saltò un possibile accordo di fusione con un’altra formazione italiana di pari livello, la Bardiani CSF.
Oggi 30 ottobre è arrivata la cessazione definitiva dell’attività di una delle poche squadre professionistiche rimaste nel Belpaese, che in questi anni – grazie alle partnership con il movimento ciclistico del Sol Levante – ha saputo farsi conoscere in giro per il mondo, soprattutto nei territori asiatici, difendendo assieme ad Androni, Bardiani e Neri Sottoli, l’Italia vista l’assenza di squadre World Tour nostrane.
Dal 2015 la Nippo ha corso 835 giorni totali suddivisi in 274 competizioni, ottenendo 47 vittorie – la più importante delle quali al Giro d’Italia 2019 con Damiano Cima -, 118 podi e 371 top 10. Parte fondamentale del progetto è stato il codice etico, che ha permesso al team di far conoscere la sua trasparenza in fatto di doping, merito anche della pubblicazione sul proprio portale internet del passaporto biologico di tutti i suoi corridori.
Il comunicato di chiusura della Nippo Vini Fantini
Sul proprio sito web, la squadra spezzina ha pubblicato un comunicato ufficiale. Eccone un estratto:
“Lo sport è competizione per sua natura è quindi giusto ricordare subito i risultati: 47 vittorie, 118 podi, 371 top10 conquistate dal team in 835 giorni di corsa, suddivisi in 274 competizioni.
La vittoria è emozione pura e coronamento del lungo lavoro di squadra, dagli atleti allo staff, passando per i DS. Tutte le vittorie sono significative e alcune lo sono più di altre, perché possono significare il rilancio di un atleta come quella di JJ Lobato alla Coppa Sabatini 2018, possono rappresentare un pilastro importante per un progetto come quella di Marco Canola alla Japan Cup 2017 o il coronamento di un sogno lungo 5 anni di atleti, staff, dirigenti e sponsor che hanno lavorato duro per arrivare a conquistarla: la vittoria di Damiano Cima al Giro d’Italia 2019.
Tuttavia il messaggio che il team NIPPO Vini Fantini Faizanè ha voluto lanciare in questi 5 anni è che lo sport è molto più di una competizione. Lo sport (e gli sportivi) che gli #OrangeBlue hanno cercato di rappresentare in questi anni è quello fondato sulla Carta Etica tutt’ora on-line sul sito del team, sottoscritta da atleti, staff e sponsor. Lo sport del premio Fair Play conquistato alla prima partecipazione al Giro d’Italia. Lo sport dell’apertura verso il pubblico, tradotta con le telecamere introdotte dietro le quinte di un team di ciclismo professionistico per raccontare in 2 stagioni, 14 puntate e 120 ore di televisione, le persone, le emozioni e il lavoro che stanno dietro a ogni team di ciclismo professionistico. Lo sport del passaporto biologico on-line di tutti i 41 atleti tesserati dal team pubblicato sul sito ufficiale della squadra (primo e unico team al mondo a farlo). Lo sport del rispetto per pubblico, tifosi e “avversari” insegnato sin dal primo giorno ai 16 giovani neo-professionisti atleti italiani e giapponesi (di fatto un’intera squadra) lanciati nel professionismo in 5 anni di attività. Il risultato in un numero di tanto lavoro etico? 0 casi di doping.