Strage Mormoni Messico: chi sono e cosa sta succedendo
Strage di mormoni in Messico: i media internazionali diffondono la notizia del massacro di un gruppo di mormoni, composto da un numero considerevole di bambini non ancora completamente definito. Il convoglio di auto su cui viaggiavano è stato circondato da uomini armati che, in pieno giorno, hanno aperto il fuoco su tre madri e i loro quattordici figli.
Dinamiche dell’accaduto e morti
Le auto sono partite da Bavispe, nel Sonora, ed erano dirette verso La Mora, nello Stato confinante del Chihuahua. L’attacco è stato probabilmente messo in atto da un cartello della droga e la tragedia si è consumata durante uno scontro tra bande.
Le auto trovate dalla polizia erano traforate dai proiettili e carbonizzate, i bambini legati ai seggiolini della macchina sono stati bruciati vivi, compresi due gemelli di sei mesi, un bambino di otto anni e uno di dieci: erano i quattro figli di Rhonita Miller LeBarón, in viaggio verso suo marito.
Sono state uccise altre due donne e altri dieci bambini mentre tentavano di fuggire. Sette bambini sembrano essere riusciti a salvarsi, correndo disperatamente verso i boschi nelle vicinanze.
L’appello sui social
Diversi membri della famiglia, situata attualmente in Nord Dakota, hanno postato online un video della carcassa di una delle auto carbonizzate, tra ceneri e miasmi di fumo. Il presidente Donald Trump ha scritto delle righe di cordoglio attraverso il suo account Twitter, menzionando il tempismo drammatico con cui la famiglia si sia ritrovata al centro di uno scontro armato e rafforzando l’appello, già ampiamente condiviso in rete, sui provvedimenti contro la violenza e i cartelli della droga.
Strage mormoni Messico: chi sono i membri della comunità colpita
I mormoni contano 16 milioni di adepti in tutto il mondo, di cui la metà risiede negli Stati Uniti; la restante parte è stata costretta ad espatriare nel corso dei secoli scorsi per causa di ripetute persecuzioni ai loro usi e costumi. La maggioranza di coloro che abitano in Messico possiede infatti doppia cittadinanza statutinense e messicana. Di questi, faceva parte anche la comunità vittima dell’attacco armato di Bavispe.