Next Gen ATP Finals: Sinner è la superstar della competizione
Si è conclusa ieri sera la terza edizione delle Next Gen ATP Finals: se la formula della competizione lascia spazio a molti dubbi, mai come quest’anno l’evento ha avuto successo grazie alle imprese di Jannik Sinner, che a soli 18 anni ha vinto il suo primo titolo ATP, sconfiggendo in finale il numero 18 del mondo Alex De Minaur, da wild card, facendo capire al mondo intero che ha tutte le potenzialità per giocarsela ai massimi livelli.
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Next Gen ATP Finals: i dubbi sul torneo
La competizione, giunta al terzo anno di vita, nonostante il successo di questa edizione dovuto alle imprese di Sinner lascia ancora molti dubbi: le Next Gen ATP Finals sono l’unico torneo ATP che ha regole come i game ai 4, il punto secco sul 40 pari e l’assenza del net. D’altro canto, la cavalcata trionfale dell’altoatesino ha portato pubblico ed entusiasmo sugli spalti; tutti erano curiosi di assistere a una partita del diciottenne considerato l’astro nascente del tennis mondiale, soprattutto dopo la prima splendida vittoria in rimonta contro un giocatore più esperto e navigato come Tiafoe. Proprio Sinner è stata la stella indiscussa della competizione, viste le assenze dei tre under 21 più mediatici, ovvero Tsitsipas, vincitore l’anno scorso e impegnato nel Master dei grandi, Shapovalov e Auger-Aliassime.
Jannik Sinner: la maturità di un diciottenne
In assenza dei nomi sopracitati, il palcoscenico se lo è preso l’azzurro, che ha vinto il suo primo titolo ATP nell’impianto in cui, 18 anni fa, Roger Federer ha centrato il suo primo torneo professionistico. La sensazione è che l’altoatesino, prima che con il tennis, il torneo lo abbia vinto con la testa: uscendo bene da tutte le situazioni problematiche: basti pensare che nel corso del torneo ha annullato 27 palle break su 31 e che solo nella finale ne ha annullate 9 su 9, con il pubblico che lo ha “adottato” spingendolo fino a un successo insperato.
Tutti a Milano erano curiosi di vedere Sinner, di scattare una foto con lui e di avere il suo autografo. E lui ha sempre risposto che non aveva pressione essendo la wild card del torneo e che erano i suoi avversari ead averla essendo più avanti di lui in classifica.
Se alle Next Gen ATP Finals di quest’anno Sinner ha vinto soprattutto grazie alla testa, si può dire che anche il tennis sia di grande livello, sebbene ci sia molto da limare: i punti di forza dell’altoatesino sono il servizio, estremamente potente, e il rovescio, molto solido e profondo. Bisogna invece ancora lavorare sul dritto, con cui arrivano troppi errori, e soprattutto sulle variazioni di gioco: il tennis di Sinner infatti è, come normale per un diciottenne, molto basico, senza back e smorzate.
Per fare un esempio concreto, Matteo Berrettini ha fatto enormi progressi in termini di classifica quando ha iniziato ad utilizzare il back e il dropshot. Quando Sinner userà queste due armi per dare meno ritmo ai suoi avversari, allora potrà ambire a posizioni altissime di classifica: d’altro canto, un ragazzo appena maggiorenne che ha battuto il numero 18 del mondo De Minaur senza concedergli né un set né un break, può ambire a una grande carriera.