Il 30 maggio 1920 nasceva il Cagliari Football Club. A pochi mesi dal centenario ufficiale, la squadra sarda si sta rendendo protagonista di una stagione meravigliosa, nella quale punta a ritornare in Europa, ventisei anni dopo la storica semifinale di Coppa UEFA disputata e persa contro i futuri campioni dell’Inter.
In dodici giornate, la squadra di Rolando Maran ha raccolto ventiquattro punti ed è reduce da ben dieci risultati utili consecutivi, maturati successivamente alle prime due sconfitte casalinghe contro Brescia e Inter. L’ultimo successo casalingo alla Sardegna Arena contro la malcapitata Fiorentina ha portato i rossoblu al terzo posto in graduatoria, alla pari della Lazio e davanti alle più quotate Roma e Napoli. Sia chiaro, dodici giornate possono voler dire poco o niente, ma è indubbio che l’asticella stia venendo alzata anno dopo anno.
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Il Cagliari vuole espatriare
Il mercato estivo aveva già fatto capire che qualcosa, in termini di obiettivi, voleva esser cambiato. La pesante cessione del figliol prodigo Nicolò Barella è stata tamponata con gli arrivi tra gli altri di Rog, Nandez e Nainggolan.
Dobbiamo inoltre pensare che il Cagliari sta obbligatoriamente rinunciando a giocatori del calibro di Cragno e Pavoletti, che insieme proprio a Barella rappresentavano la spina dorsale della squadra fino a pochi mesi fa e che ora sono alle prese con due lunghi infortuni. L’arrivo di Simeone non avrebbe dovuto far rimpiangere la rottura del crociato dell’attaccante toscano e per il momento il lavoro svolto dall’argentino, seppur diverso, è ampiamente sufficiente. In questo compito è aiutato ottimamente da Joao Pedro, ormai senatore degli isolani e anche lui in crescita dopo le difficoltà attraversate nella scorsa campagna, tanto da meritarsi il rinnovo di contratto firmato solo pochi giorni fa. Il sostituto del portiere è invece un Olsen che, dopo un’annata costellata da diversi errori alla Roma, sta ritrovando pian piano sé stesso e la miglior forma, sia mentale che fisica.
Ottimo il lavoro di un centrocampo forte e completo in ogni punto e con ogni interprete, davanti ad una difesa che, seppur non presenti nomi altisonanti, sta ben figurando e al momento è la terza meno battuta dell’intera Serie A al pari di quella dell’Inter e dietro solo a Juventus e Verona, il tutto grazie a degli uomini di grande esperienza guidati da capitan Ceppitelli.
A dirigere l’orchestra Rolando Maran, allenatore navigato e che in carriera ha guidato soltanto cosiddette piccole squadre, riuscendo ad ottenere comunque ottimi risultati, maturati soprattutto negli anni di Varese, Catania e Chievo, le ultime esperienze prima di questa.
Dove possono arrivare i sardi?
Come detto, queste prime dodici partite possono significare niente, oppure tutto. Chiaramente la concorrenza per un posto in Europa è altissima e il campionato è ancora lungo, ma l’entusiasmo e l’appoggio della tifoseria possono davvero far sognare.
Durante il mercato di gennaio difficilmente si muoverà qualcosa e l’ideale sarebbe inoltre quello di far arrivare a pieni giri alcune seconde linee come ad esempio Lykogiannis, Mattiello, Deiola e Cerri, i quali hanno fin qui trovato pochissimo spazio e con risultati altalenanti. Tutto questo in attesa che ritornino i due top player, per provare a festeggiare al meglio il centenario del club e i cinquant’anni dallo storico scudetto del 1970.