Il suo nome è WT:social ed è un nuovo social network basato sulle notizie e l’informazione. Non dunque un social tradizionale, anche perché le differenze sono sia sulla base dei contenuti, sia sulla base strutturale. Innanzitutto WT: social si distingue per la presenza di due versioni: una è libera, gratis, free, l’altra invece è pagamento. Due versioni che però non hanno differenze l’una dall’altra: semplicemente la versione a pagamento non offre contenuti supplementari, ma la possibilità di contribuire al progetto.
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WT: social: una Wikipedia dell’informazione “social”
Chiunque può iscriversi per iniziare a pubblicare e condividere i cosiddetti Talk, ma chiunque deve aspettarsi che i suoi contenuti possano essere modificati da altri utenti: un po’ come Wikipedia; non è un caso che l’idea dietro a WT: social provenga proprio dalla mente del co-fondatore dell’enciclopedia virtuale, Jimmy Wales.
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WT: social: cos’è e come funziona
WT: social è la risposta al Facebook di oggi, ovvero a quello che il social network nato per unire in relazioni amichevoli gli studenti di un’università americana e proseguito poi come ritrovo di amici con cui si erano persi i contatti è diventato oggi. Lo scopo principale del nuovo social network è quello di informare correttamente, seguendo lo stile “enciclopedico” e privo di opinioni utilizzato su Wikipedia. “Non venderemo mai i vostri dati, ci manterremo sulle donazioni per assicurare la protezione della privacy e che lo spazio social sia privo di annunci”, ha affermato Wales. Al momento l’interfaccia di WT: social è solamente in inglese, ma le pubblicazioni possono essere in qualsiasi lingua.
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WT:social: contro la diffusione incontrollata dalle fake news
Non resta che attendere le settimane a venire per capire se WT: social esaudirà le sfide incluse nel suo potenziale, ma stando ai primi dati, nel social sono già iscritti più di 25 mila utenti. Il social si presenta come un’evoluzione del concetto di WikiTribune, riservato a giornalisti e volontari ma con la finalità di pubblicare notizie e contenuti verificati e quindi attendibili. “Ho capito che il problema delle fake news e della bassa qualità dei contenuti deve molto ai social network”, ha affermato Wales, citando in particolare Facebook e Twitter. Così, mentre su Facebook chiunque potrebbe pubblicare una notizia falsa e promuoverne una diffusione incontrollata, WT:social sarà una Wikipedia delle informazioni, con un esercito di verificatori che controllerà le notizie e i contenuti pubblicati, soprattutto sul lato della veridicità.
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