Conferenza Mancini: “Non mi aspettavo dieci vittorie. Ringrazio Sacchi”
Dopo il successo esterno sul campo della Bosnia, l’Italia si appresta ad affrontare nella serata di lunedì l’ultima partita di questa fantastica fase di qualificazione ad Euro 2020. Gli azzurri ospiteranno l’Armenia allo stadio Renzo Barbera di Palermo, con l’obiettivo di centrare la decima vittoria in dieci partite nel girone J, nel quale il primato è al sicuro da tempo e dove la Finlandia ha ottenuto da qualche giorno la sua prima storica qualificazione all’Europeo.
Alla vigilia di questa sfida, Roberto Mancini si è presentato come di consueto alla conferenza stampa pre partita. Andiamo a scoprire di seguito le sue dichiarazioni.
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Conferenza Mancini: le parole del CT
Il CT azzurro ha ringraziato pubblicamente le belle parole che Arrigo Sacchi gli ha riservato nelle scorse ore:
“Grazie a Sacchi per i complimenti. Non mi aspettavo dieci vittorie ma la qualificazione, questo sicuramente. L’obiettivo primario non è stato quello di vincere, ma di riportare i tifosi intorno alla Nazionale e dare la possibilità ai giocatori per un calcio vincente. Fossimo riusciti a fare questo, poi i risultati sarebbero stati la conseguenza. Non volevamo vincere speculando, ma cercando di fare la partita. Rischiando, anche, e i giocatori lo hanno assimilato velocemente“.
L’Italia torna a Palermo, una città che calcisticamente sta ripartendo daccapo:
“È un piacere essere qui, Palermo merita la Serie A per pubblico e città. Il dispiacere che non ci sia è tanto. Noi abbiamo bisogno dei tifosi, dobbiamo giocare bene per sostenerci. Potrà essere una serata divertente, pure se la gara non sarà semplice, all’inizio“.
Sulla formazione di domani sera, Mancini ammette:
“Siamo in alto mare con la formazione, dobbiamo vedere oggi e domani per il recupero di venerdì. Un po’ di stanchezza c’è, faremo dei cambi. Chiesa giocherà sicuramente, ci saranno tre o quattro giocatori che avranno una motivazione in più“.
Un match comunque da vincere:
“È una partita dove dobbiamo migliorare, pure se non conta niente. Fare gol, difendere bene, gioco. Sono tre cose importanti per una squadra forte“.