Tempi duri – si sa – fra politica e società: i segni di una distanza siderale fra la classe politica e la vita di tutti i giorni sono tanto abbondanti quanto la necessità che questo gap si colmi ed in fretta.
Il digitale in tutto questo può aiutare in molti modi – alcuni, soprattutto legati alla trasparenza ed all’efficienza, li abbiamo visti nei nostri precedenti interventi – mentre oggi pensiamo a quanto il gioco possa giocare un ruolo tutt’altro che banale.
[ad]La gamification è un trend dettato soprattutto dai social media e teso ad avvicinare brand e consumatori grazie a giochi tesi a far leva sui valori del marchio stesso e sui contenuti che questo vuole veicolare. La stessa tecnica è presente in alcune interessanti applicazioni afferenti il mondo della politica e della Pubblica Amministrazione:
– Mappeelettorali.it è un’applicazione recentemente premiata ad Apps4Italy per la bella capacità di rappresentare i risultati elettorali ed è un bell’esempio di come i dati devono essere resi fruibili in modo immediato e intuitivo perchè possano essere meglio fruiti dai cittadini. Lo sviluppo degli OpenData andrà ad accrescere il bisogno di queste funzionalità secondo buone pratiche già lanciate negli altri Paesi (es. Wheredoesmymoneygo.org o Recovery.org sull’uso delle risorse pubbliche);
– a San Josè tutti possono partecipare ad un gioco non digitale, ma reale e partecipato per aiutare la Giunta a pensare al meglio alla stesura del bilancio annuale. In Italia Luca De Biase ha sviluppato, con la sua fondazione Factchecking, un social network per condividere l’affidabilità degli articoli giornalistici;
– la Banca Mondiale ha sviluppato un gioco di ruolo online e a puntate per provare a risolvere problemi concreti legati all’economia dello sviluppo. Allo stesso modo RecycleBank è un programma di fidelizzazione teso a promuovere comportamenti eco-sostenibili.
Tantissime idee: occorre solamente scegliere il modello giusto rispetto agli obiettivi politici e di comunicazione che ciascun amministratore ritiene strategico nel suo agire quotidiano. A questo serve il digitale.