Il termine utopia è la maniera più comoda per liquidare quello che non si ha voglia, capacità, o coraggio di fare. Un sogno sembra un sogno fino a quando non si comincia da qualche parte, solo allora diventa un proposito, cioè qualcosa di infinitamente più grande.
A.Olivetti
Non c’è miglior modo di queste sue stesse parole per presentare Adriano Olivetti, un imprenditore italiano che ha saputo portare la meccanica e l’informatica italiana ai vertici mondiali. Adriano non è stato solo un grande industriale, è stato un innovatore, un uomo di cultura con la passione per la politica e l’urbanistica e con un occhio sempre attento alle condizioni dei propri dipendenti.
Il Collegio 4: anticipazioni e cast di stasera 19 novembre 2019 su Rai 2
La stroria di Adriano Olivetti, lo Steve Jobs italiano
Adriano Olivetti nasce a Ivrea l’11 aprile del 1901, secondo di sei fratelli, ed è figlio di Camillo Olivetti. Il padre fondò il 29 ottobre 1908 la società Ing. C. Olivetti & C, la “prima fabbrica nazionale di macchine per scrivere”. Adriano dopo aver frequentato il Politecnico di Torino entra nell’azienda di famiglia come semplice operaio. Quest’esperienza lo renderà sempre attento e vicino al rapporto con i dipendenti. Grazie a un viaggio negli Stati Uniti, ha la possibilità di entrare in contatto con alcune tra le aziende più avanzate del settore. Una volta tornato in patria decide di rivoluzionare la Olivetti, sia dal punto di vista della produzione che dal punto di vista commerciale. Adriano, infatti, modificherà le obsolete linee di produzione e di montaggio portando in breve tempo a un aumento del rendimento. Allo stesso tempo investe parecchie risorse in una fitta rete commerciale sia in Italia, sia a livello mondiale. In questo periodo, partendo dai progetti del padre della M1 e della M.20, si dedica alla realizzazione della prima macchina da scrivere portatile che verrà presentata al pubblico nel 1932 con la sigla MP1. Un’altra pietra miliare e un successo mondiale per la fabbrica di Ivrea sarà la macchina da scrivere Lettera 22, usata da tutti i giornalisti in giro per il globo. Altro prodotto che ha fatto la fortuna della Olivetti è stata la Divisumma, la prima calcolatrice elettromeccanica con saldo negativo in grado di risolvere automaticamente le divisioni.
Il 27 febbraio 1960, durante un viaggio in treno da Milano a Losanna, Adriano Olivetti viene colto da un malore (emorragia cerebrale) e muore improvvisamente. Solo tre anni dopo la sua morte verrà presentato al pubblico il P101, il primo PC da scrivania della storia con stampante integrata. Uno dei tanti capolavori usciti dalla fabbrica della Olivetti.