È stata un fulmine al ciel sereno la notizia dell’esonero di Mauricio Pochettino dal Tottenham. Nessuno si sarebbe aspettato che il tecnico argentino fosse sollevato dall’incarico a pochi giorni dalla ripresa del campionato, quando il cambio di panchina si sarebbe potuto attuare una settimana fa all’inizio della pausa per le nazionali. Ma i rapporti con la società erano ormai deteriorati e quest’ultima ha optato per la separazione e il cambio totale di filosofia, visto l’avvento ufficiale da qualche ora di José Mourinho.
Ma comunque sia andata a finire, Pochettino ha lasciato comunque grandi ricordi in questi cinque anni nei quali gli Spurs sono riusciti a consacrarsi anche a livello europeo, ma senza aggiungere titoli in bacheca.
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Pochettino e il grande lavoro con il Tottenham
Arrivato al Tottenham nel maggio 2014, l’ex difensore di Espanyol e PSG era reduce da un’ottima esperienza sulla panchina del Southampton che quell’anno era andato vicino alla qualificazione europea. Le aspettative erano ovviamente alte per una squadra che faticava a fare il salto di qualità.
Dopo una prima stagione transitoria, Pochettino ha portato gli Spurs a lottare ad armi pari con le altre contendenti per il titolo, riuscendo a concludere al secondo posto la stagione 2016/2017, quando solo il Chelsea di Antonio Conte riuscì a piazzarsi davanti ai nord londinesi. La scorsa stagione era emersa qualche difficoltà in più, complice soprattutto l’impegno profuso in Champions League, dove il Poch è riuscito a portare i suoi ragazzi fino alla storica e inedita finale di Madrid, poi persa come ben sappiamo contro il Liverpool.
Quello è stato il punto più alto della sua gestione. Una stagione europea iniziata con il rischio di uscita alla fase a gironi e proseguita successivamente fino all’atto conclusivo. Nonostante i Reds fossero sicuramente ben più attrezzati, il rimpianto del mancato successo rimane.
Rimane perché in cinque anni l’argentino ha portato agli Spurs uno dei giochi più belli d’Europa, veloce e verticale, adattissimo alla Premier e con numerosi richiami a Marcelo Bielsa, maestro, scopritore e consacratore di Pochettino. Zero titoli ma solo a lui si devono le esplosioni di tanti giocatori, partendo da Harry Kane, passato in breve tempo da signor nessuno ad essere uno dei bomber più forti e prolifici del mondo. Anche altri interpreti quali ad esempio Son ed Eriksen hanno avuto una crescita esponenziale sotto la sua guida, senza dimenticare altri ottimi giocatori del calibro di Alli, Alderweireld e Trippier.
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La scelta dell’esonero divide un po’ tutti, tifosi e non, specie considerando il suo sostituto, il quale si ritroverà una squadra sicuramente non costruita a sua immagine e somiglianza. Il trend è da invertire al più presto e salterà fuori anche la salute dello spogliatoio, secondo molti artefice dell’allontanamento di Pochettino. Lui ora si prenderà un periodo di riposo, ma siamo sicuri che non farà fatica a trovare un’altra grande panchina la prossima estate, dopo cinque anni in cui ha ridato credibilità al Tottenham e senza bisogno di riempire la bacheca.