Colpo di scena in Premier League: al termine della pausa Nazionali, il Tottenham ha deciso di lasciare a casa il suo allenatore, Mauricio Pochettino, dopo 5 anni alla guida della squadra inglese e risultati, che soprattutto negli ultimi anni, stavano arrivando, come la finale di Champions League contro il Liverpool, poi persa. Però il passato non conta e a oggi il Tottenham arranca in campionato (al 14° posto), mentre più roseo è il cammino in Champions, in un girone dove però domina il Bayern Monaco e dove le altre due squadre corrispondono a Stella Rossa e Olympiakos.
Mourinho Tottenham: le cifre dell’accordo
Giusto il tempo di mettere da parte Pochettino che il nome per la panchina della squadra già c’è: è quello di José Mourinho, che un anno e mezzo fa diede l’addio al Manchester United. Un ritorno gradito quello di Mourinho in Premier League, che per tornare ad allenare si è anche ridotto l’ingaggio: dai 20 milioni di euro, infatti, si è passati a 17,5 milioni di euro (15 milioni di sterline) fino al giugno del 2023. Il presidente della società inglese, Daniel Levy, ha salutato Mourinho definendolo come “uno degli allenatori più vincenti della storia del calcio”, di esperienza e con la consapevolezza che “porterà energia nello spogliatoio”.
Non solo Mourinho Tottenham: ecco chi erano gli altri candidati
Il nome di Mourinho non era l’unico che veleggiava sulla testa di Pochettino, che nel 2017 portò gli Spurs al secondo posto. Tra gli altri papabili c’era anche Julian Nagelsmann, attuale allenatore del Red Bull Lipsia, squadra che però il tecnico non vuole abbandonare. Nome quotato era anche quello del libero Massimiliano Allegri: tuttavia, gli ostacoli con la lingua hanno frenato le intenzioni. Tra i nomi caldi anche quello di Eddie Howe, allenatore del Bournemouth, su cui però pesa la mancante esperienza internazionale. Infine Mourinho, l’allenatore più caro, con il quale è stata imbastita una importante trattativa lampo con soddisfazione finale da ambo le parti.