Grosso spavento per Silvio Berlusconi, non nuovo a tali disavventure. Nel corso della sua partecipazione al congresso del Partito Popolare a Zagabria il leader di Forza Italia è incorso in una caduta accidentale. Secondo la ricostruzione, a causare la caduta sarebbe stata la ressa determinata dai selfie chiesti dai presenti al leader politico azzurro. Durante il congresso del PPE Berlusconi è intervenuto parlando della situazione italiana ed ha assistito alla proclamazione di Tajani come vicepresidente dello stesso Partito.
Silvio Berlusconi caduto a Zagabria
Dopo il rientro in Italia., Berlusconi ha raggiunto prima l’ospedale San Raffaele per alcuni accertamenti e a seguire la casa di cura La Madonnina dove è stato ricoverato per essere seguito dai medici anche nel fine settimana. Scongiurata l’ipotesi circolata in primo momento di una frattura al femore. Secondo quanto fatto filtrare dallo staff di Silvio Berlusconi, rientrato in Italia con un jet Fininvest, la caduta ha provocato a Berlusconi un vasto ematoma sulla coscia, con un versamento.
La versione ufficiale
Di seguito la versione ufficiale fornita dallo staff del leader azzurro.
«Silvio Berlusconi ha aspettato la proclamazione di Antonio Tajani a vicepresidente e poi, uscendo dall’arena, si è concesso ai selfie. Nella ressa ha sbattuto. Per questa ragione, una volta ritornato in Italia ieri pomeriggio alle 16 (giovedì 21 novembre 2019, ndr), i medici hanno disposto alcuni accertamenti». «Nessuna rottura di femore, clavicole, tibie o ossa varie. Nessun rientro urgente, ma il presidente è rientrato come da programma alla fine del congresso del Ppe. La verità è che si tratta di una banalissima contusione. Ma, come sapete, un battito di ali di una farfalla in Cina provoca un uragano in Texas. Il presidente vi saluta e vi augura buon lavoro». Con Silvio Berlusconi c’è, tra gli altri, Francesca Pascale. I cronisti hanno salutato presso la struttura dove è ricoverato l’arrivo di Marina Berlusconi, figlia del leader che prima di andare via ha salutato i presenti con un laconico «sta bene».