Il suo avvio nel massimo campionato italiano è stato ottimo. Parliamo di Romelu Lukaku, arrivato all’Inter la scorsa estate e diventato l’acquisto più caro della storia nerazzurra. Fin qui è stato inoltre il giocatore più decisivo di tutto il campionato, numeri alla mano: da solo ha infatti portato ben undici punti ai suoi, riuscendo a non far rimpiangere Mauro Icardi, né alla squadra, né tanto meno ai tifosi.
Intervistato in esclusiva dal Corriere dello Sport, l’attaccante belga ha parlato a tutto tondo della sua nuova avventura italiana. Ecco di seguito un estratto delle sue parole.
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Le parole di Lukaku
Il fascino e l’ammirazione per la Serie A sono molto alti: “Mio fratello Jordan mi aveva parlato di un grande campionato che mette alla prova gli attaccanti. Qui ci sono i migliori difensori e da voi ogni difesa è preparata per qualsiasi situazione di gioco ed è per questo che il calcio italiano mi piace così tanto. In tv ne guardo molto e in ogni match imparo qualcosa di nuovo a livello tattico. Se un attaccante segna tanti gol in Italia può farli in qualsiasi altro torneo d’Europa”.
Quello con Antonio Conte è un rapporto speciale: “È uno che vuole vincere sempre, trasmette grandi motivazioni e prepara le partite alla perfezione. Mai vista una cosa così in tutta la mia carriera: quando vado in campo con lui, sono pronto per qualsiasi situazione. Non ne esiste una che può coglierci di sorpresa. Conte è un leader e noi giocatori lo seguiamo pensando solo alla squadra. Lui e Mourinho sono i due allenatori migliori che ho avuto: hanno le stesse caratteristiche, anche se utilizzano sistemi di gioco diversi. Con entrambi credo di aver dato il meglio, perché se non lo fai, con loro è dura. Credo che con José in panchina, nei prossimi due anni il Tottenham vincerà qualcosa”.
Il paragone con Icardi non pesa a Lukaku: “Centoventiquattro gol sono tanti, ma il paragone con Icardi non mi ha assolutamente creato problemi di nessun tipo. Mauro con i suoi gol ha fatto grandi cose per l’Inter e quando sono arrivato qui è stato molto gentile. Abbiamo parlato come colleghi, mi ha dato il suo benvenuto ed è stato carino con me. Gli auguro il meglio al Psg e spero che vinca lì”.
Infine, qualche parola anche sul razzismo: “Il razzismo nel mondo del pallone non è qualcosa che si può negare. Bisogna essere diretti, agire in modo duro, come succede in Inghilterra. È l’unico modo per espellere i razzisti dal sistema. Nella vita di tutti i giorni, quando sono per strada o nei negozi, non mi ero mai sentito così bene come adesso in Italia. Lo stesso vale per mia mamma e mio figlio: a Milano stiamo benissimo”.