“‘Caro Benna, devi scendere’. Questo mi ha detto la mia schiena qualche giorno fa.
Ed io, che altrimenti da solo non l’avrei mai fatto, l’ho dovuta assecondare, nonostante abbia lottato come in uno sprint con l’Arco di Trionfo davanti, per sconfiggere il dolore, nell’estremo tentativo di recuperarla al 100%. Ma non posso prendermela con lei che mi ha sorretto per tutti i 18 anni di una carriera che per me ha i colori dell’arcobaleno, e come colonna sonora gli applausi di chi mi ha atteso lungo tutte le strade del mondo ore ed ore per vedermi passare soltanto per un secondo.
Adesso sono io ad applaudire tutti quelli e sono tanti, troppi per nominarli tutti, che mi hanno aiutato a raggiungere importanti traguardi, a resistere al freddo delle montagne, al caldo del deserto, al vento, alla pioggia, alla neve, a vincere per 54 meravigliose volte.
Adesso sono io che non attenderò neppure un secondo per trascorrere ore ed ore con chi mi ha regalato calore aspettandomi in punta di piedi.
Adesso sono io a ringraziarvi e perché no, anche la mia inseparabile schiena che questa volta mi ha aiutato nell’impresa per me più difficile: scendere dalla bici.
Sono sceso, ma da domani riparto per nuove avventure dove credo ci sarà sempre, sullo sfondo, quello splendido oggetto con due ruote a pedali che per me è la vita.
A presto Benna❤ ”
Con questo messaggio pubblicato sui social qualche giorno fa, l’esperto Daniele Bennati ha annunciato il suo ritiro ufficiale dalle corse. A trentanove anni – diciotto dei quali passati da ciclista professionista – il corridore aretino ha deciso di passare oltre e chiudere ufficialmente una grande carriera.
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Daniele Bennati ha dato tanto al ciclismo
Passato tra i pro nel 2002 con l’Acqua & Sapone, è stato uno dei migliori velocisti della sua generazione. Nonostante la presenza di giganti dello sprint, Bennati è stato capace di ottenere ben cinquantaquattro vittorie da professionista, tra le quali spiccano due tappe al Giro, tre al Tour e sei alla Vuelta. Nel suo palmarés figurano inoltre altri successi prestigiosi, quali due Giri del Piemonte e svariate tappe in altre corse illustri come ad esempio Tirreno-Adriatico, Giro di Romandia e Giro di Polonia tra le altre.
Ha partecipato in totale a venticinque grandi giri e tante classiche, su tutte la Milano-Sanremo, disputata in quattordici occasioni e terminata al quinto posto nel 2010.
Ciclista molto apprezzato da tutto il gruppo, verso il tramonto della carriera – capendo probabilmente di non essere più solido come prima in volata – ha deciso di cambiare ruolo e dedicarsi al gregariato, divenendo nei tre anni di Movistar un ottimo aiutante in pianura. La sua ultima stagione è stata fortemente condizionata da un brutto infortunio occorso durante l’ultima tappa della Vuelta Castilla y Leon dello scorso aprile, quando si è fratturato una clavicola e una vertebra successivamente a una caduta a poche centinaia di metri dal traguardo finale.
Dopo l’annuncio del ritiro, tanti suoi colleghi e tifosi lo hanno sinceramente ringraziato sui social. Questo perché Bennati è stato un ottimo corridore molto stimato – come detto – da tutto il gruppo. Uno dei pochi capaci a sapersi reinventare quando il fisico non gli ha più permesso di rivaleggiare per la vittoria e che ha dato tanto a tutto il ciclismo in generale. Lo ricordiamo inoltre nel giro della Nazionale Italiana, con la quale ha preso parte a sei prove in linea dei mondiali.