Scavare fossati – Nutrire coccodrilli è la prima mostra totalmente dedicata ai lavori di Michele Rech, fumettista noto ai più con lo pseudonimo Zerocalcare. L’esposizione allestita presso lo spazio Zac dei Cantieri Culturali alla Zisa di Palermo, è accessibile gratuitamente e rimarrà aperta fino al 12 gennaio 2020.
Chi è Zerocalcare?
Zerocalcare è l’alter-ego di Michele Rech, nato a Cortona il 12 dicembre del 1983, di madre francese e di padre italiano. Si approccia al mondo del fumetto illustrando le giornate del G8 di Genova del 2001 (A.F.A.B.) e presenzia a numerose manifestazioni dei centri sociali cui fornisce il proprio appoggio con le stesse locandine che troviamo alla mostra, insieme ai racconti relativi agli eventi del 2001. Pubblica presto il primo libro a fumetti La profezia dell’armadillo e si dedica al web, aprendo il blog zerocalcare.it, dove racconta storie narrate attraverso le vignette. Pubblica ancora, collabora a video musicali (Ipocondria – Giancane feat. Rancore), partecipa alle fiere del fumetto e, dal 10 novembre 2018 a Roma, riesce ad allestire la prima mostra interamente dedicata alle sue opere: Scavare fossati – Nutrire Coccodrilli. Zerocalcare è diventato un artista versatile che, partendo dal proprio vissuto, racconta la cultura pop, attuale e passata, i fatti di cronaca, la politica, il tutto riuscendo a soddisfare un’ampia gamma di lettori. Colonna portante del suo successo, insieme all’acume e alla poliedricità, sicuramente l’accurato utilizzo del dialetto romano, incisivo, diretto e giovanile.
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Michele Rech accentua la condizione umana interiore dal particolare al generale, partendo da se stesso. In quasi tutti i fumetti esposti c’è qualcosa di suo: fatti, persone o peculiarità della sua vita e personalità. Si apre al visitatore con una sensibilità, un’incisività e una semplicità che aprono una finestra sul suo mondo: chi non ha visto almeno una puntata dei Cavalieri dello Zodiaco? Chi non ha avuto una discussione problematica con un genitore riguardo l’uso dei Smartphone?
Trovare dei fumetti esposti come dei quadri o delle statue, in un’impostazione da mostra museale non è un fatto frequente. Se vogliamo è un’altra testimonianza della peculiarità artistica di Michele. Quattro aree tematiche accolgono i visitatori di ogni età, chi lettore e seguace dell’autore, chi profano, permettendo un’ immersione e un’empatia inaspettate. Per la mostra sono stati scelti vecchi lavori di Zerocalcare, in cui è possibile ritrovare cancellature e segni di imperfezioni che ci indicano la continua ricerca dell’autore.
L’esposizione si apre con una prima sezione, Tribù, dedicata all’impegno con i centri sociali e alla scena punk italiana (lo stile dei disegni potrebbe vagamente ricordare quello dei video dei Gorillaz). Copertine di dischi, locandine e poster riempono questa prima sezione.
La seconda sezione, Lotte e Resistenze, include storie di cronaca e denotano il suo maggiore impegno intellettuale: la morte di Renato Biagetti o Gaetano Bresci, e le vignette sul G8 di Genova del 2001, il tutto riuscendo a condensare animazione, dialetto e dramma in un magma emotivo simile a quello che si prova dopo la visione del film Sulla mia pelle.
Nella sezione”Pop“, forse la più personale e innocente dell’autore, troviamo illustrazioni ispirate a storie biografiche. Si entra, scalzi, in uno spazio diverso dagli altri. Un’esperienza che coinvolge tutti i sensi, con cuffie appositamente posizionate per l’ascolto e la visione di vignette narrate dallo stesso Zerocalcare. In questo spazio, inoltre, troviamo molti riferimenti culturali alla sua generazione e confronti con quelle successiva, con vignette dedicate anche al moderno mondo dei social e alla pervasività che hanno raggiunto, senza dimenticare racconti dedicati alla riflessione personale dell’autore sulla questione delle unioni civili.