Porrima è il nuovo album dei ravennati Postvorta, che non pubblicavano sulla lunga distanza da Carmestis, edito nel 2017. Porrima, che si presenta forte di cinque tracce inedite, si è avvalso della produzione di Riccardo Pasini e ha visto Magnus Lindberg alla masterizzazione. Sarà disponibile il 20 Febbraio 2020 per le etichette Sludgelords Records e 22 Dicembre Records.
Porrima: cinque lunghe tracks
Porrima, il nuovo disco dei Postvorta, mostra al meglio le capacità della band di sfuggire ad ogni facile etichettatura. I cinque pezzi, ognuno dalla considerevole durata, sono pervasi da un’atmosfera oscura e inquieta, in cui però il senso di pesantezza, cinismo e negatività trova il proprio contrappunto in sferzate energiche ed esuberanti. Un disco, quindi, che riesce ad andare oltre i cliché del genere doom-sludge metal, perché ricco anche di spazi aperti alla riflessione su se stessi. Porrima è stato preceduto e presentato dal singolo Hollow, già disponibile in streaming.
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I Postvorta, post-metallari dalle molte influenze
Non è facile definire la proposta musicale dei Postvorta, band originaria di Ravenna e giunta ormai al quarto album. Sicuramente trova le proprie radici nello sludge metal, caratterizzato dall’unione dei ritmi estremamente lenti, tipici del doom agli elementi presi da hardcore punk (la voce soprattutto) e stoner. Tutto questo inserito in un contesto musicale che vuole evocare atmosfere inquietanti e malate; ma i Postvorta non sono la canonica sludge band. Arrivati al 2019 con una notevole esperienza live e con anni di lavoro e scrittura dei loro pezzi, la band è matura e ha raggiunto stile del tutto unico. Loro stessi si definiscono “post-metal”: e forse è la definizione più giusta per una realtà che trascende gli stretti confini nei quali troppo spesso le metal band amano limitarsi. Per quel che riguarda la line-up, è attualmente formata da Nicola Donà dietro il microfono; dal bassista Raffaele Marra; dai due chitarristi Dario Foschini e Andrea Fioravanti; Mohammed Ashraf si occupa del sintetizzatore e infine, alla batteria Matteo Borzini. Una curiosità: il nome Postvorta è quello di una Dea del Pantheon Romano.