I death’n’rollers norvegesi Kvelertak tornano a Febbraio. La band darà infatti alla luce il 14 Febbraio 2020 il quarto lavoro, Splid. Questo nuovo album segue Nattesferd, edito nel 2016. Debutto su disco anche per il nuovo frontman, Ivar Nikolaisen.
Uno stile molto personale
Cosa aspettarsi dal nuovo disco dei Kvelertak? Innanzitutto una proposta che non copi pedissequamente gli stereotipi del death’n’roll, genere musicale nel quale comunque si riconoscono. I norvegesi, è vero, provengono dal black metal (la Norvegia è proprio il Paese nel quale questo movimento ha compiuto i primi passi e si è imposto all’attenzione del mondo) e non hanno mai rinnegato le loro origini, ma hanno unito questo aspetto al death’n’roll, che ne definisce la struttura portante, e ad elementi tipici dell’hardcore punk. Col tempo, la componente black è così diventata minoritaria e la band di Stavanger si è dotata di un sound immediatamente riconoscibile. Il successo non si è fatto attendere: i Kvelertak hanno vinto per ben due volte lo Spellemannprisen, conferito ai migliori artisti norvegesi: nel 2010 e nel 2013.
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Kvelertak: la tracklist di Splid
Il nuovo disco dei Kvelertak, Splid, conterrà 11 tracce. Prodotto da Kurt Ballou ai Godcity Studios di Salem (USA), sarà edito dalla Rise Records. Se fin qui i norvegesi erano rimasti fedeli al loro cantato in lingua norvegese in puro viking style, sembra che Splid conterrà anche brani in lingua inglese, sicuramente sarà così su Crack Of Doom, con Troy Sanders, voce e basso dei Mastodon, come ospite. Proprio con questi ultimi, i Kvelertak hanno condiviso un’importante esperienza on stage. Ecco le canzoni presenti su Splid:
Rogaland – Crack Of Doom (Feat. Troy Sanders) – Necrosoft – Discord –
Bråtebrann – Uglas Hegemoni – Fanden Ta Dette Hull! – Tevling –
Stevnemøte Med Satan – Delirium Tremens – Ved Bredden Av Nihil
Riflettori puntati su Ivar Nikolaisen, che ha rilevato Erlend Hjelvik dietro il microfono dei Kvelertak. A giudicare dal primo singolo, Bråtebrann, non se l’è cavata male.