Francesco Montanari, attore di grande successo, ritorna nelle scene italiane con un nuovo personaggio nella serie anglo-italiana di Rai uno: I Medici. La serie in collaborazione con Rai Fiction, Altice Group e Big Light Productions sarà in onda da lunedì 2 dicembre in prima serata per quattro serate.
Biografia e carriera di Francesco Montanari
Francesco Montanari nasce a Roma il 4 Ottobre del 1984. Dopo essersi diplomato presso l’Accademia nazionale d’arte drammatica, inizia la sua carriera da attore: prima in teatro, poi sul grande schermo, passando anche per la televisione.
L’attore inizia a recitare fin da giovane in teatro recitando con la compagnia I Naufraghi. Nel 2008 con la miniserie Aldo Moro – Il presidente, l’attore fa il suo primo esordio nel piccolo schermo. Sempre nello stesso anno, Montanari veste i panni del Libanese nella fiction Romanzo Criminale. Sarà proprio questo ruolo che porterà l’attore al successo. Francesco rimane comunque attivo anche in teatro ed è possibile vederlo infatti negli spettacoli Sunshine e Il Calapranzi. Nel 2009 lo ritroviamo al cinema nella commedia Oggi Sposi, di Luca Lucini. Nel 2013 invece l’attore romano entra nel cast della fiction di Canale 5 Squadra Antimafia dove interpreta Achille Ferro, un mafioso di Catania. Sempre quell’anno Francesco Montanari veste i panni della famosa drag queen Alba Paillettes nella pellicola Come non detto. A partire dal 2 Dicembre di questo anno lo troviamo nel cast della serie televisiva “I Medici” di Rai Uno.
I Medici 3: curiosità e personaggi storici della serie tv
Girolamo Savonarola chi è nella serie I Medici
Francesco Montanari vestirà i panni di Girolamo Savonarola, nuovo nemico di Lorenzo dé Medici. Scopo del nuovo arrivato sarà quello di intralciare i piani del protagonista.
“Uomo di fede, era coerente con i propri principi”, descrive così l’attore il suo personaggio ad il Corriere della Sera. “Per lui tutti gli uomini devono essere uguali e, vedendo il popolo che moriva di fame, contestava lo spreco di ricchezza da parte degli alti prelati, a cominciare dal Papa”.
E continua dicendo: “Non era un santo, semmai un idealista: venne impiccato e il suo corpo bruciato, affinché la gente non ne adorasse le reliquie. Aveva capacità di comunicazione, altrimenti non sarebbe riuscito a essere osannato. Andava in giro con il cilicio un fanatico nell’esaltazione delle sue idee, mi ricorda vagamente il Beppe Grillo della prima ora: anche Savonarola era pervaso da un delirio di onnipotenza, quando si hanno tanti seguaci, è difficile restare impermeabili all’esaltazione del proprio ego”.