Pensioni ultime notizie: pensione a 60 anni, ecco l’isopensione
Pensioni ultime notizie: e se il futuro previdenziale trovasse uno sbocco importante con l’isopensione? Quest’ultimo è uno strumento che permette di fruire di uno scivolo fino a 7 anni, consentendo l’uscita anticipata dal lavoro. Lo stop al divieto dei licenziamenti è al momento protratto fino a marzo 2021, ma la pandemia ha creato diversi problemi alle aziende e non è detto che dalla prossima primavera ci siano così tante soluzioni. Quindi meglio pensare, per chi lo può fare, a un salvagente. Quest’ultimo può essere Quota 100 (se avete raggiunto almeno 62 anni di età e 38 anni di contributi), oppure Opzione Donna (si esce con 58 anni di età, 59 per le lavoratrici autonome, e 35 anni di contributi), o ancora l’Ape sociale e infine l’isopensione appunto.
Pensioni ultime notizie: con l’isopensione si può uscire a 60 anni
Con l’isopensione il lavoratore può uscire dal lavoro con un anticipo fino a 7 anni rispetto al requisito minimo relativo alla pensione di vecchiaia o anticipata ordinaria. L’isopensione si basa su un accordo sindacale controllato dall’Inps che consente ai lavoratori di uscire in anticipo, a condizione che lavorino in aziende che abbiano più di 15 lavoratori. In questi 7 anni (massimo) il lavoratore riceve una remunerazione che lo accompagna fino al raggiungimento dei requisiti necessari per l’accesso alla pensione ordinaria.
Questo comporta il fatto che l’isopensione è una possibilità consentita solo ai lavoratori dipendenti del settore privato e solo se sussistono determinati requisiti, come quando c’è personale in eccesso o quando è in corso un ricambio generazionale professionale.
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Come funziona l’isopensione
Dal 2021 si può accedere a questo scivolo a partire da 4 anni di distanza dai requisiti minimi per la pensione ordinaria fino a un massimo di 7 anni e questo permarrà fino al 2023. L’azienda verserà i contributi figurativi al lavoratore per tutto il lasso di tempo fino all’accesso alla pensione. L’assegno che il lavoratore riceve sarà simile a quello della pensione, ma comunque ridotto perché mancherà la relativa contribuzione ordinaria. Una volta che si ha avuto accesso alla pensione, l’assegno subisce un ricalcolo con il parametro ulteriore dei contributi figurativi versati negli ultimi anni. L’assegno viene garantito dall’azienda, che per evitare situazioni di default dovrà presentare come garanzia una fideiussione bancaria all’Inps.