Pensione anticipata e contratto di espansione, arrivano novità
Pensione anticipata e contratto di espansione, arrivano novità
La legge di Bilancio 2021 ha apportato una serie di novità come le regole per il prepensionamento e la cassa integrazione agevolata in relazione al numero di persone occupate in azienda. In particolare, prevede norme relative al contratto di espansione, ossia quella tipologia di ammortizzatore sociale che si rivolge alle imprese interessate da azioni di reindustrializzazione e riorganizzazione, con modifica dei processi aziendali e conseguente necessità di adeguare le professionalità dei lavoratori al nuovo contesto. Qui di seguito, vogliamo vedere cosa cambia, in rapporto alla pensione anticipata. Facciamo chiarezza.
Pensione anticipata: il contratto di espansione in sintesi
Prima di vedere da vicino le novità sulla pensione anticipata, qualche cenno al contratto in oggetto. Il contratto di espansione è, come detto, un ammortizzatore sociale introdotto dal decreto crescita, ossia il decreto legge n. 34 del 2019, al posto del contratto di solidarietà espansiva che infatti, dal 30 giugno 2019, è stato abbandonato.
La sottoscrizione di esso va obbligatoriamente preceduta da una consultazione ad hoc con il Ministero del lavoro e delle politiche sociali e con i sindacati comparativamente più rappresentativi sul territorio nazionale, le loro rappresentanze sindacali aziendali o la rappresentanza sindacale unitaria.
Il contenuto del contratto di espansione è prefissato dalla legge. Infatti in esso vanno obbligatoriamente indicati:
- il numero dei lavoratori che l’azienda vuole assumere ed occupare, dettagliandone i profili professionali;
- le modalità con cui l’azienda vuole programmare le assunzioni nel corso del tempo;
- l’indicazione della durata a tempo indeterminato dei contratti individuali di lavoro;
- la riduzione media complessiva dell’orario di lavoro dei dipendenti già inseriti e il numero degli stessi che è coinvolto, e il numero dei lavori che possono accedere al trattamento economico predisposto per il contratto di espansione.
Non solo: ai fini della sottoscrizione del contratto in questione, il Ministero del lavoro è tenuto a verificare il progetto di formazione e riqualificazione e il numero totali delle assunzioni programmate.
Le novità di cui alla legge di Bilancio 2021
Ebbene, in questo quadro, si collocano le recenti previsioni di cui alla legge di Bilancio. Esclusivamente le aziende con almeno 500 dipendenti potranno usare liberamente il contratto di espansione, mentre le aziende che hanno un numero di occupati tra 250 e 499 potranno utilizzarlo soltanto per permettere la pensione anticipata a coloro a cui mancano 5 anni alla pensione.
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Peculiarità del contratto di espansione, che qui interessa con riferimento alla pensione anticipata, è data dal fatto che con esso è possibile ottenere dallo Stato 18 mesi di cassa integrazione con riduzione oraria massima del 30%. Allo stesso tempo, però, detto contratto permette lo scivolo dei lavoratori a cui mancano non più di 60 mesi per andare in pensione anticipata o di vecchiaia. Sempre a condizione che l’azienda faccia nuove assunzioni.
Inoltre, la legge di Bilancio 2021 dispone che nel lasso di tempo dello scivolo l’azienda riconosca al lavoratore subordinato un’indennità mensile, inclusiva di Naspi, qualora ne abbia diritto, collegata al trattamento previdenziale lordo maturato al momento della cessazione.
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