Crisi di governo: consultazioni al Quirinale. Le posizioni dei partiti
Crisi di governo: stanno per entrare nel vivo le consultazioni al Quirinale. Dopo il primo giorno in cui le forze parlamentari hanno giocato sostanzialmente “a carte coperte”, cominciano a diventare più chiare le posizioni dei partiti. Il punto della situazione nella complessa partita per formare il nuovo esecutivo.
Crisi di governo: la posizione di maggioranza e Italia Viva
Continuano le consultazioni al Quirinale: al Presidente della Repubblica tocca sciogliere il rebus della crisi di governo. L’ipotesi più probabile vede l’assegnazione di un nuovo incarico al Presidente del Consiglio dimissionario, tuttavia, non si può escludere che alla fine il nome dell’avvocato del popolo debba essere scartato a causa di una serie di veti incrociati. Detto ciò, Pd, M5S e LeU stanno facendo quadrato intorno a Conte: considerato un “punto di equilibrio” per garantire una gestione efficace del paese in un momento complicato come quello attuale.
In realtà, ci sono stati dei tentennamenti in casa pentastellata e Dem: da Italia Viva si è fatto capire che sarebbe arrivato il supporto alla maggioranza se fosse stato scelto un Presidente del Consiglio diverso (Franceschini, per esempio, o Di Maio). Alla fine, però, sia l’uno che l’altro partito sembrano aver rifiutato ogni “corteggiamento” dei renziani bollandolo, tra l’altro, come tentativo di “destabilizzazione”. Insomma, se Renzi vuole rientrare in maggioranza deve “capitolare” non solo sul nome di Conte ma anche ridurre l’ampiezza delle sue richieste (delega ai servizi segreti già abbandonata, si può lavorare sul proporzionale oltre che sul Piano di Resilienza).
La posizione del centrodestra e l’apporto dei “volenterosi”
Naturalmente, anche il centrodestra gioca un ruolo fondamentale nella crisi di governo. Se nei giorni scorsi lo schieramento sembrava compatto sulla volontà di chiedere ritorno alle urne, ad oggi, questa certezza sembra essersi indebolita. Insomma, solo Fratelli d’Italia è rimasta a chiedere la convocazione di nuove elezioni mentre La Lega sta indicando più che altro un cambio di rotta a Palazzo Chigi e Forza Italia strizza l’occhio alle larghe intese. Un cambio di rotta per evitare di perdere (pochi) pezzi, a quanto pare. Infatti, nonostante le smentite, non si può escludere che alcuni azzurri (insieme a diversi parlamentari in quota Udc e Cambiamo) siano pronti a passare nella schiera dei “volenterosi”: tuttavia, le trattative di Conte su questo fronte sembrano essersi raffreddate (dal gruppo “Europeisti” si afferma di aver raggiunto quota 15 componenti al Senato).
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