Crisi di governo: Conte ter senza Bonafede e Azzolina?
Crisi di governo: Conte ter senza Bonafede e Azzolina?
Crisi di governo: nella mattinata di oggi, lunedì 1 febbraio, si è aperto un nuovo tavolo di lavoro volto a ricomporre la crisi politica e a dare un nuovo governo al paese. Le trattative tra M5S, Pd, LeU e Italia Viva si svolgono sui “contenuti” ma anche sull’assegnazione degli incarichi.
Crisi di governo: come vanno le trattative?
Crisi di governo: proseguono le trattative tra M5S, Pd, LeU e Italia Viva mediate dal Presidente della Camera Fico. Quest’ultimo già oggi dovrebbe trarre delle importanti indicazioni sul suo mandato esplorativo in vista del colloquio al Quirinale previsto per domani, martedì 2 febbraio. Tuttavia, il dialogo sembra ancora molto lontano dal concludersi. I punti su cui procede sono molti: il Recovery Plan, innanzitutto, che Italia Viva vorrebbe maggiormente declinato più in chiave investimenti che fondato su Bonus vari, poi c’è l’annosa questione dell’attivazione del Mes. Il partito di Renzi lo ritiene fondamentale per sostenere le spese del sistema sanitario: il Movimento 5 Stelle, invece, è fortemente contrario a usufruirne.
Ci sono anche altri nodi da sciogliere: tra queste sicuramente il nome del Presidente del Consiglio, nonostante la melina, però, pare che la scelta ricadrà ancora una volta su Conte, la Legge elettorale (proporzionale) e qui, si sta trattando sulla soglia di sbarramento (un fattore fondamentale per il futuro di Italia Viva), le politiche per l’occupazione (e soprattutto il ruolo del Reddito di cittadinanza). Inoltre, in corso anche una discussione sulla redistribuzione degli incarichi all’interno della nuova squadra di ministri.
Prima i nomi poi i temi
Crisi di governo: negli ultimi giorni Renzi ha ripetuto il mantra “prima i temi e poi i nomi”, un chiaro tentativo di sottoporre il prossimo esecutivo a un rigido “Patto di legislatura”. Le altre forze politiche quindi hanno ribaltato la prospettiva: una volta che l’incarico sarà conferito a Conte, appoggiato da M5S, Pd e Leu, si entrerà nel merito dei “contenuti”, per ora basta un accordo di massima, così da sbloccare la situazione. Chiaramente il timore è che dopo aver raggiunto un’intesa dettagliata, Renzi possa porre un veto su Conte: a quel punto, l’asse che tiene la maggioranza sarebbe costretto a capitolare a meno di non prendersi la responsabilità di aver fatto saltare le trattative.
Detto questo, Italia Viva continua a dire di non avere particolari richieste per quanto riguarda le figure del prossimo esecutivo ma “serve discontinuità”. Posto che Conte non verrà messo in discussione, per garantire il cambio di passo ai renziani, con tutta probabilità, si procederà alla sostituzione di alcuni ministri. Da quello che si può capire a saltare sarà quasi certamente il ministro della Giustizia Bonafede. Nel mirino di Italia Viva è finita anche la titolare dell’Istruzione Azzolina. Gualtieri dal canto suo, dopo aver incassato l’endorsement di Confidustria, dovrebbe restare al suo posto. Secondo alcuni giornali sarebbe pronto anche un avvicendamento agli Interni: al Viminale sarebbe destinato Guerini. Nella prossima squadra di ministro dovrebbe esserci un posto anche per la Boschi, forse alla Difesa.
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