Governo ultime notizie: revisione calendario scolastico Draghi. Cosa cambia
Governo ultime notizie: revisione calendario scolastico Draghi. Cosa cambia
Governo ultime notizie: Mario Draghi non si è ancora insediato a Palazzo Chigi ma già circolano alcune indiscrezioni sul programma che vorrebbe mettere in campo. Ecco quali dovrebbero essere i temi prioritari per l’ex Presidente della BCE: in cima alla lista c’è la scuola.
Governo ultime notizie: le prime indiscrezioni sul programma di Draghi
Governo ultime notizie: forze politiche molto distanti tra loro forniranno il proprio sostegno al nuovo esecutivo, al Presidente del Consiglio di prossima nomina Mario Draghi toccherà fare la cosiddetta “sintesi”. Cominciano a circolare diverse indiscrezioni sul programma che l’ex Presidente della BCE vorrebbe mettere in campo una volta insediatosi a Palazzo Chigi. In particolare, sembrano 5 i punti che considera prioritari: innanzitutto, tenuta dell’economia e della coesione sociale, accelerazione della campagna vaccinale, ripartenza della scuola, poi riforma della fiscalità, della giustizia civile e della Pubblica Amministrazione.
Allungare il calendario scolastico ed evitare cattedre vacanti a settembre
Governo ultime notizie: con tutta probabilità, considerando anche la rilevanza avuta dal tema durante il primo giro di consultazioni, la ripartenza della scuola sarà il primo ambito di lavoro del nuovo esecutivo. A quanto pare, si intende allungare il calendario scolastico per recuperare quanti più giorni di didattica vera e propria andati persi tra riduzione dell’ora di lezione (scesa in molte scuole a 45-50 minuti), Dad e lockdown più o meno stringenti.
L’ipotesi più concreta pare consista nel chiudere l’anno scolastico a giugno inoltrato, se non a luglio: potrebbero essere previsti anche dei turni pomeridiani. In cima alle priorità anche evitare di ritrovarsi a settembre con migliaia di cattedre scoperte, come accaduto – ancora una volta – alla ripresa delle lezioni dopo l’ultima pausa estiva. Insomma, tutti i posti (circa 220mila) dovranno essere coperti all’inizio del nuovo anno scolastico senza ricorrere al consueto girotondo delle supplenze.
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