Pensioni ultime notizie: chiesta Quota 102 al nuovo esecutivo?
Pensioni ultime notizie: chiesta Quota 102 al nuovo esecutivo?
Pensioni ultime notizie: si è parlato spesso nelle ultime settimane di Quota 102 come possibile misura sostitutiva di Quota 100, che dovrebbe entrare in vigore a partire dal 1° gennaio 2022. Con il nuovo esecutivo Draghi, però, potrebbe cambiare tutto. In settimana c’è stato l’atteso incontro tra sindacati e governo e sono stati due gli aspetti chiave della discussione: da un lato la richiesta di prorogare il divieto di licenziamento per tutelare i lavoratori; dall’altro ragionare in termini di flessibilità differenziata, soprattutto per determinate categorie di lavoratori, stiamo parlando di coloro i quali svolgono mansioni gravose e usuranti.
Pensioni ultime notizie: Quota 102 con penalizzazione al posto di Quota 100?
Sostanzialmente tramontata l’ipotesi di una mini-proroga annuale di Quota 100 (ipotesi abbastanza lontana dalla realtà, a meno di clamorose sorprese), si potrebbe effettivamente pensare a una Quota 102, che di Quota 100 riprenderebbe l’impianto, aumentando di 2 anni il requisito anagrafico. Si andrebbe pertanto in pensione con 64 anni di età e 38 anni di contributi. Non solo. Sarebbe prevista anche una penalizzazione piuttosto importante sull’assegno. Finora si era parlato di un calcolo interamente contributivo dell’assegno per ogni anno di uscita anticipata, ma anche di una penalità del 2,8-3% sull’importo, sempre per ciascun anno di uscita anticipata, fino al raggiungimento dei requisiti ordinari per la pensione.
Difficile al momento ipotizzare cosa farà un eventuale governo Draghi, anche perché per ora siamo ancora al totoministri. Quel che è certo è che le pensioni potrebbero diventare tema centrale, nel bene o nel male. È risaputo che i 209 miliardi del Recovery Plan sono appesi anche a quel filo previdenziale che è molto sottile. L’obiettivo sarà ridurre la spesa pensionistica e soluzioni come Quota 100 sono solo fantascienza. Una Quota 102 potrebbe entrare in vigore per evitare lo scalone di 5 anni, ma potrebbe comunque essere una misura temporanea e a ogni modo molto penalizzante dal punto di vista degli assegni. Per il 2021, intanto, potrebbe esserci un boom di anticipate, alla luce dei recenti aggiornamenti.
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